Itaca

Tiriamoci pure la zappa sui piedi. Diamo al mondo un altro motivo per credermi gay. 
Tra i poeti che ammiro di più spicca il nome di Costantino Kavafis, uno dei maggiori esponenti della letteratura greca di fine ottocento. Il fatto di essere omosessuale non l'ha aiutato in vita, e non aiuta me a dissipare i dubbi sulla mia sessualità. Ma lassiamo stare le battute idiote; Itaca, che riporto in questa sede nella traduzione a mio avviso migliore (Filippo Maria Pontani) é forse la sua creazione più famosa, nonostante si scosti molto dai temi tipici della sua produzione, che ben si possono immaginare, visto il mio incipit.

Se per Itaca volgi il tuo viaggio,

fa voti che ti sia lunga la via,

e colma di vicende e conoscenze.

Non temere i Lestrigoni e i Ciclopi
o Poseidone incollerito: mai
troverai tali mostri sulla via,
se resta il tuo pensiero alto e squisita
è l'emozione che ci tocca il cuore

e il corpo. Né Lestrigoni o Ciclopi

né Poseidone asprigno incontrerai,

se non li rechi dentro, nel tuo cuore,

se non li drizza il cuore innanzi a te.


Fa voti che ti sia lunga la via.

E siano tanti i mattini d'estate

che ti vedano entrare (e con che gioia

allegra) in porti sconosciuti prima.

Fa scalo negli empori dei Fenici

per acquistare bella mercanzia,

madrepore e coralli, ebani e ambre,

voluttuosi aromi d'ogni sorta,

quanti più puoi voluttuosi aromi.

Recati in molte città dell'Egitto,

a imparare dai sapienti.

Itaca tieni sempre nella mente.

La tua sorte ti segna a quell'approdo.

Ma non precipitare il tuo viaggio.

Meglio che duri molti anni, che vecchio

tu finalmente attracchi all'isoletta,

ricco di quanto guadagnasti in via,

senza aspettare che ti dia ricchezze.

Itaca t'ha donato il bel viaggio.

Senza di lei non ti mettevi in via.

Nulla ha da darti più.

E se la ritrovi povera, Itaca non t'ha illuso.

Reduce così saggio, così esperto,

avrai capito che vuol dire un'Itaca.

(Costantino Kavafis)

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