La più grande rivelazione hard rock di questo autunno arriva, guarda caso, dalla Scandinavia, più precisamente dalla Svezia, e segna un ulteriore punto a favore della scena europea, nell'eterna lotta che quest'ultima sostiene da vent'anni con quella americana.
Quello che stupisce degli H.E.A.T (la T non é puntata) é la giovane età dei componenti del gruppo(classe 1985/86). Lanciati dalla vittoria, nel 2004, del contest svedese "Musik Direkt" - lo stesso che 20 e passa anni fa ha proiettato gli Europe ai vertici della scena hard rock mondiale -, questi giovincelli (sono più vecchio io... che tristezza) hanno dato alle stampe un album che ha tutte le carte per diventare un classico dell'AOR. E questo si intuisce già dal poker d'assi sciorinato ad inizio album: i ritornelli delle ruffiane There For You, Never Let Go, Keep On Dreaming e Late Night Lady si stampano piacevolmente in testa già dal primo ascolto, grazie anche all'ugola d'oro del cantante Kenny Leckremo, che cosciente delle proprie doti (a me ha ricordato molto Steve Perry), non ci pensa due volte a farne bella mostra. Nell'ascoltatore, a questo punto, comincia a insinuarsi il dubbio che gli H.E.A.T abbiano bruciato le idee migliori nei primi venti minuti dell'album. Dubbio smentito all'istante, perché dopo aver spezzato il ritmo con le semi-ballad Follow Me e Cry, ecco che arriva il primo singolo dell'album, Straight For Your Heart, altro pezzo da novanta dal forte appeal commerciale, che ricorda i fasti del rock ottantiano grazie anche ad una produzione che più Eighties non si può.
Ascoltando Feel It Again si comincia a dubitare di avere di fronte solamente il debut album di un gruppo di ventenni; non una sbavatura, non una imperfezione in un calderone di idee che, per quantità e atmosfera, mi ha ricordato il primo disco dei Brother Firetribe. Volendo scomodare qualche altro nome per definire il sound del gruppo, mi vedo costretto a chiamare in causa alcuni giganti della scena (ovviamente, i Giant, eheh - ma anche Red Dawn e Honeymoon Suite), fermo restando che il grande punto di forza degli H.E.A.T rimane la forte personalità compositiva, nonostante viaggino su binari più che classici.
La prima smagliatura nella trama intessuta dagli svedesi arriva con Straight Up, song dal sapore molto West Coast, di per sé perfetta ma leggermente fuori luogo in un album fino ad ora tiratissimo su sentieri ben diversi. Bring The Stars é l'ultima song ultra-catchy del lotto, l'ennesimo mid tempo da cantare a squarciagola saltando sul letto e usando la spazzola come microfono, mentre You're Lying e l'autocelebrativa Feel The Heat si rivelano le canzoni più deboli del lotto e lasciano un pò di amaro in bocca, dopo le tonnellate di miele sputate dallo stereo di casa. E per fortuna, perché altrimenti avrei dovuto riporre il debut album degli H.E.A.T nella cassaforte, a fare compagnia a classici intoccabili quali Escape dei Journey o Loud&Clear dei Signal... Per ora accontentiamoci e gustiamoci fino all'ultimo questi H.E.A.T, sperando che non si dimostrino una delle tante meteore della scena.
1) Intro
2) There For You
3) Never Let Go
4) Late Night Lady
5) Keep On Dreaming
6) Follow Me
7) Straight For Your Heart
8) Cry
9) Feel It Again
10) Straight Up
11) Bring The Stars
12) You're Lying
13) Feel The Heat
Line Up
Kenny Leckremo voce
Dave Dalone chitarra
Eric Rivers chitarra
Jona Tee tastiere
Jimmy Jay basso
Crash batteria
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