Potevo rimanere offeso

Sono miracolato: potevo rimanere offeso. La lieta novella si diffonde per tutto l'etere della terra. Per comodità dei sommamente pii fedeli, Lourdes e Fatima vengono rinominate a Berluscopoli e Berluscopoli 2. Non sarà così necessario assillare i pellegrini alla lunga e tediosa traversata verso San Raffaele a Milano, con inutili o ovvie domande quali Vuoi compiere questo viaggio?. Inneggiamo tutti insieme alla Madonna, la cui santa mano ha deviato il Duomo mortale e ha salvato la vista pungente del Nostro Salvatore. Uniamo le nostre voci ai canti nebbiosi, ma sicuramente profondi, dei suoi apostoli, che colti in crisi mistica copiosi e incomprensibili torrenti verbali ci hanno elargito (oscuriamo Facebook, colpa di Annozero, i magistrati non estranei al clima d'odio). Ascoltiamo le sagge parole dei leghisti, che ci ammoniscono e ci mettono in guardia dal clima violento, forti della loro proverbiale condotta passata.


Questo domani te lo infilano nella cassetta della posta. Se ti va di lusso.


Grazie a un coglione squilibrato, ora non ce lo leviamo più dalle palle. Paradossalmente, sto Massimo Tartaglia é, nei fatti, il più berlusconiano di tutti: ha restituito al derubato quanto di più prezioso, lo status di divinità.
Ma io se fossi Dio,
non mi farei fregare da questo sgomento
e nei confronti dei politicanti
sarei severo come all'inizio,
perché a Dio i martiri
non gli hanno fatto mai cambiar giudizio.
 
E se al mio Dio che ancora si accalora,
gli fa rabbia chi spara,
gli fa anche rabbia il fatto
che un politico qualunque
se gli ha sparato un brigatista,
diventa l'unico statista.

Il mondo che vorrei

I bambini di tutto il mondo sterminano i grandi. Quando diventano grandi  a loro volta, si riproducono e poi si suicidano. La terra é salva.

Si scopre che i rospi sono animali intelligentissimi e che parlano fluentemente la nostra lingua, e che prima non si sapeva perchè nessuno glielo aveva mai chiesto.

A X Factor si presenta un cantante brutal death, vomitando in studio e bestemmiando in sanscrito al contrario. Stravince a furor di popolo e giuria. Radio Maria lancia il singolo a catena. Gianni Morandi prende atto della svolta e diventa il nuovo cantante dei Cannibal Corpse.

Un papa futuro, sul letto di morte, sghignazza sibilando sono tutte stronzate, vi abbiamo fottuto per duemila anni, poi esplode in un tripudio di coriandoli. Dio riconosce la sconfitta e paga una birra al demonio. Il Vaticano diventa un locale lounge di tendenza per sei mesi, poi basta, che alla Mecca ne hanno aperto un'altro che è 622 anni più avanti.

Il mondo diventa un gioco di ruolo fantasy. Esci di casa, combatti con i mostri, impari nuove magie e salvi il mondo dal cattivone massacrandolo con la tua Spada del Destino.

L'influenza suina si combina con l'aviaria e si scopre che è la cura definitiva per il cancro.

Un giornalista del Giornale riceve una lettera di minacce di morte dalle BR, poi si scopre che se la era scritta e mandata da solo. (Ah no, scusate, questa é successa sul serio (ANSA) ).

Divento immortale e quando l'universo finisce fluttuo nel nulla per l'eternità. Per passare il tempo, compongo mentalmente tutti i libri della biblioteca di Borges.

Un delfino diventa il nuovo conduttore di Porta a Porta.

La morte va a Uomini e Donne come tronista, ne sceglie una dopo tre mesi, se la fa, poi falcia tutti i presenti.

La sinistra fa opposizione.

Le donne imparano a far benzina.

I rotoloni Regina finalmente si fermano, seppelliti da una montagna di merda che cade dall'alto mentre stanno attraversando la Polonia.

La Mafalda

Il Vaticano trova sempre modo di berciare qualcosa senza senso.
Ricorda sempre di più Mafalda, l'acida vecchiaccia che abita nel tuo condiminio, quella zitella di faberiana estrazione (così una vecchia mai stata moglie / senza mai figli, senza più voglie), che vota contrario all'introduzione dell'ascensore alle riunioni del condominio, che tanto lei abita al piano terra, e te ti fai due gambe da terzino per entrare nel tuo appartamento al sesto piano, e se fai la spesa grossa devi chiamare una di quelle aziende che spostano pianoforti. Piena di soldi da poter comprare Sony,  Finlandia e mezzo yacht di Abramovich e avere ancora qualche bigliettone per pulirsi il culo, ma quando ci parli assieme ha due maglie e tre calze addosso perché in casa sua fa tanto freddo che per scaldarla metà del suo gatto si é buttato nel fuoco per compassione, mentre l'altra metà si é cucinato per non farla morire di fame.

Mafalda si fa sempre i cazzi di tutti. Oggi sculaccia l'UNESCO, colpevole di scegliere i patrimoni dell'umanità in modalità maccheronica (notizia ANSA). Si bacchetta, in particolare, il Carnevale di Rio, la Lola del terzo piano, simpatica, intelligente e bellissima, quindi immorale, benché cattolicissima.



Il problema della Mafalda é che non muore mai. Ti martella i coglioni con le sue paranoie del cimitero che si avvicina, ma di crepare sul serio, non ci pensa manco per il cazzo. Anzi, ti sopravvive. La Mafalda sopravvive a tutti. Spala la terra sopra il nostro cadavere, fuma un sigaro e si fa i gargarismi col whiskey. Poi via al torneo di canasta, che quelli vivi ancora ci stanno.

Tonberry Cake

Dedicato a tutti quelli che hanno giocato ad un Final Fantasy.




AP +1.

De Andrè canta De Andrè

Forte di un ritardo che ormai non tento più di risparmiare ai pochi lettori del blog, ho decantato con molta calma le impressioni sul concerto di Cristiano De André, sabato 14 novembre, Jesolo, Palazzo del Turismo.

Il concerto é iniziato con un ritardo perdonabile, quindici minuti, una sciocchezza in confronto al mio, ricordate le righe precedenti, che però ha avuto il pregio di concedermi un incipit deciso e diretto, è la tecnica di sbattere sotto il naso qualcosa a qualcuno per toglierle una altrimenti palese evidenza, sono concetti che Poe ha spiegato sicuramente meglio di me ne La Lettera Rubata.

Escono i musicisti, salutano gli strumenti, e attendono l'avvento di un De Andrè. E non si capisce se colui che esce é Cristiano o é suo padre, sembra appena uscito dal concerto di Genova del 1998, quello volgarmente registrato e venduto, gli stessi vestiti semplici, gli stessi movimenti. La luce quasi inesistente certo aiuta a confondere le idee, e sempre maggiori dubbi vengono alimentati quando la figura si siede e appoggia il piede sinistro sul ginocchio destro, alla Fabrizio, come se non avesse fatto nient'altro per tutta la vita. Segue uno sprazzo di certezza, Non può essere Faber, ha imbracciato un bouzouki, e quello lui non lo suonava, casomai c'era Mauro Pagani, o Cristiano, per l'appunto. Ecco, risolto l'arcano. E poi succede che l'ormai assodato Cristiano attacca con Mégu megún e con 'Â çímma, e il genovese che ne esce é modellato da una voce che lascia ben pochi dubbi all'ascoltatore, Miseria, Faber é tornato. Finiscono le canzoni, le luci si alzano, e Cristiano ringrazia, e saluta, e la voce, il viso, la spalla sinistra che si alza mentre parla, tutto é preso dal padre.

Il concerto prosegue, col tempo lo stupore iniziale scema e ci si abitua a quanto si ha davanti, questa é una banalità che non ha confini, ma serve a chi scrive per tagliare corto in un post che si sta già allungando troppo, quindi non facciamo i difficili e proseguiamo con piglio più oggettivo. Cristiano ha riarrangiato una selezione molto accurata nella già di suo accurata discografia del padre. Poco spazio ai classici, molto a perle quasi dimenticate, ecco che per la prima volta dal vivo chi scrive sente Ho visto Nina volare, Don Raffaè, Se ti tagliassero a pezzetti, Smisurata preghiera. Percorso molto personale per il figlio, che non tralascia Cose che dimentico, unica perla scritta a quattro mani col padre, Oceano, scritta da De Gregori e Faber ed a lui dedicata, e Verranno a chiederti del nostro amore, canto d'amore del padre per la madre Puni.
 
Tutto il concerto é una ricerca costante di De André, una rievocazione della sua figura, tramite aneddoti, tramite ricordi, una sfocatura / sfumatura verso il padre, un tributo che tanti hanno tentato ma che solo il figlio può permettersi senza sconfinare nel banale. Solo quando si alza e abbandona la chitarra, per dedicarsi al violino, Cristiano torna se stesso agli occhi degli astanti, ed eccolo divertirsi ad inseguire e ad essere inseguito dal gruppo sulle note di Zirichiltaggia, il più grosso regalo che poteva farmi, e Il Pescatore, senza ombra di dubbio i due migliori violini folk di cinquant'anni di canzone d'autore italiana. Oppure eccolo al pianoforte, per Dietro la Porta, con la quale arriva secondo a Sanremo nel 1993, o per La canzone di Marinella, troppo monumentale per solo osare sovrapporsi al padre.

Sprecherò alcune righe per tessere pure le lodi degli arrangiamenti, che svecchiano, se mai De André potrà suonare non attuale, stendendo un leggero velo rock su tutto il concerto, appesantito solo verso la chiusura su Quello che non ho e Fiume Sand Creek.

Due ore di concerto, poco più, per spazzare qualsiasi altro tributo a Faber. Il cantautore genovese, nonostante i timori di banalizzazione, che  penso di aver condiviso con molti, vive una seconda volta nel figlio, nei movimenti, nella voce, nella presenza.
Non invidio Dori Ghezzi.

Cosa mai penseranno di noi all'estero?

Tratto dalla serie TV 30 Rock. TV statunitense, ovvio.



Talmente vero e disarmante, che non ho nemmeno la forza di commentare.

No more crucifix?

Viva l'Unione Europea. La corte di Strasburgo ha bocciato la presenza del crocefisso nelle aule scolastiche italiane, e se ne frega altamente della tempesta mediatica che dall'Italia si è abbattuta su di essa. Oggi andrò a dormire contento.

E come non devono essere presenti i simboli cristiani, non devono nemmeno essere presenti nemmeno quelli induisti, o musulmani, o che ne so. L'ora di religione islamica è una stronzata, come quella di religione cristiana che già infesta la scuola, o quello che ne rimane.

Una buona alternativa potrebbe essere quella di rappresentarle tutte. Faccio un'ora di religione, e in quell'ora eseguo una panoramica super partes di come le stesse religioni affrontano un certo problema, di modo che ogni studente possa alzare lo sguardo, contemplare tutte le sacre effigi appese nell'aula (mezzelune, croci, vescica piscis e chi più ne ha, più ne metta) e decidere con la propria testa quale divinità adorare. O, nel caso, di mandarle affanculo tutte. E chi decide di professare una certa religione, lo può fare nei luoghi di culto appropriati, senza sventolare in faccia agli altri che lui ha ragione e che quindi lascia il cristo lì dov'è che va bene così.



Non venitemi a dire che il crocifisso rappresenta le nostre radici. La sua introduzione nelle scuole è dovuta a Mussolini e ai suoi fascistelli, a cui tanto piaceva patteggiare con il Vaticano. E quella tradizione cattolica, al pari di quella islamica, al pari di quella induista, ha sterminato popoli. Ne andate davvero così fieri?

Continuiamo a stringerci al petto un pezzo di legno con un tizio moribondo a penzoloni, o proviamo a recuperare il messaggio di amore originale di chi su un pezzo di legno c'è crepato veramente? Se fosse nato oggi, Cristo non ci penserebbe due volte a dichiararsi ateo. Poi scenderebbe dalla croce, se la porterebbe in falegnameria e ne ricaverebbe una culla.

Cydonian Rocks #8


Indukti
Idmen (2009)
Progressive Metal / Avantgarde
Polonia
InsideOut Music


Mai ti aspetteresti che la Polonia sia diventata una fucina metal. E gli Indukti son qua per smentirci definitivamente, con una bomba a mano che passerà inosservata al grande pubblico metal, perché é quanto di meno commerciale la mente umana possa concepire. Il progressive pesantissimo degli Indukti mescola sapientemente strumenti elettrici con violini, sax, trombe e dulcimer, si fonde con atmosfere fusion, jazz e rock moderno, e il risultato é un mondo cupo, tetro, che ti avvolge e ti sputa dopo un'ora scarsa, e in quel lasso di tempo ti perdi in visioni post-apocalittiche cariche di un fascino plumbeo e terribile. Un disco che potrebbe essere senza problemi catalogato come allucinogeno. Concedetegli una chance, potreste riscoprire il prog. Se ne avete il coraggio.


Transatlantic
The Whirlwind (2009)
Progressive Rock
USA / Svezia / Inghilterra
InsideOut Music / Metal Blade


Cosa si può dire, di fronte a musicisti di questo calibro? Portnoy alla batteria recupera sempre lo smalto che ormai non riesce più a sfoggiare con i Dream Theater. Neal Morse, beh, é Neal Morse, il prog  rock moderno é quello che é anche grazie alla sua sterminata discografia, solista e con gli Spock's Beard. Pete Trewavas , basso dei Marillion, si presta per la causa dei Transatlantic in maniera sopraffina. E Reine Stolt, forse il meno conosciuto, srotola un curriculum chilometrico che tocca The Tangent e The Flower Kings. Album doppio, progressivo come insegnano i 70's, un bellissimo viaggio in lande sconosciute e coloratissime. Come sempre, un album da divorare. Spendere altre parole sarebbe superfluo e toglierebbe il piacere della scoperta.



Shadow Gallery
Digital Ghosts (2009)
Progressive Metal
USA
InsideOut Music


Che periodo sta vivendo il prog metal? Mah, se guardiamo i cosiddetti giganti della scena, il periodo non è dei migliori. I Dream Theater sono morti e sepolti, e tutti teniamo Images And Words e Awake come santini in camera. I Porcupine Tree non sono messi meglio, con il loro prog rock infuso di malinconia e tristezza che sfora quasi nel doom. I Symphony X sono in letargo da due anni, guai a svegliarli. I Pain of Salvation? Non pervenuti, e forse è meglio così, visti gli ultimi due dischi. Chi ascoltiamo allora? Le nuove leve, come i Circus Maximus, bravi, ma troppo legati ai maestri del genere? Non serve: a salvarci, arrivano sempre i Shadow Gallery. Che nessuno se li caga da venti anni, ma continuano a sfornare gioielli uno di seguito all'altro. E non si dica che non siano originali, perché il neo prog loro lo hanno inventato, coi Dream Theater e compagnia bella, quando ancora i poppanti di oggi non volevano staccarsi dalla gonna della mamma. Acquisto obbligato per i prog-metallari: pura e semplice boccata di ossigeno.



Buckethead
Needle In A Slunk Stack (2009)
Guitar Hero
USA
TDRS Music


Buckethead é il solito drogato. Di musica, si intende. Ma anche di altro, a sentire il suo ultimo album. Nulla di nuovo sotto il sole, direte voi, cosa ti aspetti da uno che va a concerti con una mastella in testa e con una maschera che mette più scaga del pagliaccio di It. E invece io mi stupisco ogni volta. Perché é un chitarrista stellare, certo, tra i primi al mondo. Perché é originale: fin troppo. Perché nel 2009 ha sfornato 4 dischi 4 (Slaughterhouse on the Prairie, A Real Diamond in the Rough, Forensic Follies e il suddetto). E soprattutto, perché é uno che non si fa problemi a cambiare completamente stile e genere da un album all'altro, senza correlazione logica. Si passa dalle atmosfere rilassate di A Real etc, con le sue melodie malinconiche ed eteree... alla follia tecnologica di Needle. E' inutile ogni tentativo di recensione: lui arriva in studio e registra quello che gli passa per la testa. Ascoltate la opener e capirete: un'ape che suona una chitarra mentre bazzica tra i fiori per raccogliere il polline, nient'altro. Non compratelo, se siete abituati ad ascoltare Nek.

HDR in Sant'Ignazio, Roma

A settembre ho fatto capolino nella capitale per la quinta o sesta volta, il conteggio non é accurato, ma per la prima volta ho avuto modo di visitare la barocca Sant'Ignazio dei gesuiti in Campo Marzio. La chiesa é famosa per i trompe l'œil di Andrea Pozzo, ma io l'ho scoperto solo dopo esservi entrato.
Il più famoso é sicuramente la falsa cupola che troneggia sopra la navata centrale, tale cupola é appena accennata, quasi non sfiora l'attenzione del fedele, o del semplice turista, nel tripudio di colori che la circonda, timida nella propria cupezza, e forse proprio perché inattesa non colpisce che l'occhio degli osservatori più attenti, o di coloro che si sono armati di informazioni sulla chiesa stessa prima di visitarla.

From HDR - Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola in Campo Marzio, Roma


Gli ignari, come me, calpestano la navata centrale, alzano lo sguardo e registrano la presenza della cupola, poi proseguono verso l'altare. Al che alzano lo sguardo e, attoniti, realizzano che la cupola non esiste.
Ho esorcizzato tale stupore tramite la creazione di un'HDR. Paradossalmente, il migliore che abbia mai fatto, senza necessità di un cavalletto e con tempi di esposizione solitamente biblici per tali fini (4-15-20 secondi). Con stupore aggiunto, ho scoperto che la cupola presenta pure una valida (ma invisibile ad occhio nudo) gamma di colori.
Ho caricato su Picasa la foto ad esposizione normale, in medio-bassa risoluzione, e l'HDR, a 3600x2400 pic-sel. Cliccateci sopra e ve la godrete meglio.

From HDR - Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola in Campo Marzio, Roma

La falsa innocenza dei bambini

La semplicità dei bambini suscita spesso vene poetiche nelle persone sensibili al loro mondo, dove con vena poetica si intende quel letto ascendente lungo il quale le parole, prima sopite nelle profondità dello stomaco, si risvegliano e cominciano la spontanea e naturale risalita verso la bocca, ed ecco che senza saperlo e senza volerlo c'é chi si vede costretto a pronunciare frasi come la seguente, I bambini sono l'incarnazione dell'innocenza. Ora, sulle motivazioni per le quali l'immagine di un bimbo scatena, all'interno del nostro cervello, l'esatta titanica quantità di sinapsi il cui risultato finale è il concetto di innocenza, non é dato discutere in questa sede. Ci si vuole soffermare sulla possibilità che l'associazione appena descritta, così spontanea e conosciuta, possa essere non corretta.
La teoria della reminiscenza platonica, secondo cui non esiste conoscenza nella concezione comune del termine, bensì solamente come ricordo, suppone l'esistenza dei concetti a priori, se vogliamo operare una sintesi rapida e irrispettosa dei volumi che ad essa sono stati dedicati. Possiamo condividere questa teoria, o meno, il secondo caso é il più comune, ma volendo assecondare per un attimo questo innatismo, è facile concludere che una della prime idee che trovano facilmente strada nella testa dei bambini è la parolaccia, la bestemmia, la parola che non va pronunciata, e questo succede quando ancora il bambino non è in grado di discernere l'aura di repulsione che la ammanta, dipinta dai genitori. Non si accettano quindi obiezioni che facciano leva sull'eventuale intenzione di combinare dispetti ad essi, da parte del piccolo.
Il parentame passa lunghi mesi davanti all'espressione stupita e ingenua del figlio, cercando disperatamente di inculcare nelle sua testa vergine qualche parola, mamma, papà, nonno, paroline che infine entrano, piegate dai mesi di sforzi. Poi un giorno qualcuno, in qualche luogo, si lascia sfuggire, senza intenzione, una parola proibita, e zac!, 
 

 
é un momento, un amore a prima vista, il bambino capisce che ha appena imparato una dei concetti più importanti della propria vita, un gruppo di lettere che sarà uno dei più nominati lungo il corso della sua esistenza, e lo ripete, gustandolo in bocca, lettera dopo lettera, sordo alle preghiere disperate di chi gliel'ha involontariamente insegnata, ormai perso nei nuovi universi che gli sono stati spalancati. Chi scrive ha iniziato a bestemmiare all'età di quattro anni, quando il suo vocabolario consisteva di una dozzina di parole, e lo ha ostentato con orgoglio fino a quella che é chiamata età della ragione, in cui si comincia a discernere il significato delle proprie affermazioni, l'età, quindi, in cui il bambino perde la presunta innocenza.

Non si sostiene che l'innocenza dei bambini non esista, chi legge, indignato, porterà migliaia di controesempi che urleranno scomposti la tesi opposta. Chi scrive  ha voluto solo sventolare un fazzoletto di colore diverso, non si dica che non sia una buona abitudine.

Cristo Berlusconi vs. Facebook

Non voglio difendere chi ha creato su Facebook il gruppo Uccidiamo Berlusconi. E' un povero cretino e va lasciato dove sta, per non sporcarsi le mani. Ma ancora una volta, non riesco a non polemizzare su tutto il baccano mediatico che é stato volutamente sollevato in questi giorni. Pianto e stridore di denti, gente che si straccia le vesti, Maroni che vuole spedire in gattabuia tutti quelli che si sono iscritti al gruppo, che tanto di posto in carcere ce n'é, hai voglia. E poi, 'sti ventimila comunisti saranno tutti disoccupati, potrebbero benissimo trovarsi un bel posto fisso, invece di passare la giornata su Facebook. Se li sbattiamo in galera nessuno ne sente la mancanza.
La procura di Roma ha aperto un'inchiesta. Quello che mi domando é se si possa considerare apologia di reato la semplice iscrizione ad un gruppo. Anche perché molti si iscrivono ai gruppi in questione solo per manifestare il proprio dissenso con un messaggio in bacheca, quindi teoricamente sarebbero criminali pure loro.
Ad ogni modo, non nego che una frase del genere, in un contesto simile (Facebook) non sia apologia di delitto, e che quindi quello che ha creato il gruppo sia, almeno lui, un criminale, anche se non paragonabile a quelli che infestano gli italici piani alti. Ma lo sono, allo stesso modo, anche tutti i gruppi che inneggiano alla morte di qualsiasi persona, non solo di Berlusconi; qualche esempio: Travaglio, Franceschini, Ratzinger. Perché non si aprono altrettante inchieste per questi altri stronzi? Perché tutti quelli che fanno gruppi del genere sono stronzi, e non si discute. L'unica differenza é il numero di iscritti (ma questo non giustifica il clamore, anzi, dovrebbe far riflettere su ben altro).



Invece no, puntiamo il dito contro quelli che osano insultare Mister B., lui che é tanto buono, che da divino che era si è fatto uomo come noi (dopo la distruzione dello Scudo Alfano), che é perseguitato quasi quanto la prima volta, duemila anni fa, che viene nuovamente processato da Caifa  "calzino turchese" Mesiano, che distribuisce peni e pesci a tutte le affamate e che morirà a 33 anni, quindi non c'é proprio motivo di preoccuparsi, che manca ancora più di mezzo secolo.

Chiesa cattoanglicana

E' di ieri la notizia. Il papa spalanca i portoni di San Pietro ai dissidenti anglicani, o meglio, si arrischia ad aprire una porticina laterale. Sono passati 477 anni dallo scisma.

Ratzinger si dichiara disposto ad accettare nuovamente all'interno della Chiesa Cattolica tutti i preti anglicani che si diranno disposti a riabbracciarla. Sposati o meno. Il bello é che se lo sono, lo possono rimanere. Quindi, per la prima volta dal Concilio Romano del 386 d.C., nella Chiesa Cattolica potranno tranquillamente sguazzare preti non celibi. Con la condizione che, se sono vescovi (in Inghilterra) qui vengono retrocessi a semplici pretelli di campagna.

Papa: Cazzo ragazzi, é una vita che non ci si vede! Vi trovo bene! Cosa mi raccontate di nuovo?
Preti anglicani: Mah, niente di che. Alcuni di noi si sono sposati, sai com'é... Il tempo passa, si mette la testa a posto...

Il fatto in sé non é una contraddizione: il celibato del clero non é un dogma della Chiesa (infatti è solo una norma disciplinare). Solo che se ne sono accorti dopo 1623 anni.


Quello che é significativo é che ora, potenzialmente, se l'affare andasse in porto, potremmo avere infiniti preti sposati. Che potrebbero, un giorno, soppiantare quelli celibi come numero, rendendo vana la regola cattolica. Tanto vale abolirla. Mi faccio prete anglicano, mi sposo, chiedo il rientro nelle file cattoliche, ecco il modus operandi.

E' chiaro, tornando seri, che la Chiesa sta cercando di fermare con una mano un torrente in piena, ovvero quel processo, lento ma incessante, di deriva dalle dottrine e dagli insegnamenti più tradizionalmente cattolici, che sta interessando masse di fedeli sempre più popolose. Un processo che, come la marea, non si può evitare. Ma Ratzi non ci sta, e prova a riavvicinare almeno quelli che una volta erano suoi amichetti di giochi, dando allo stesso tempo un'immagine svecchiata della Chiesa. Voglio sperare che non sia così, visto che chiunque abbia un minimo di sale in zucca non può non ricordare tutte le frignate per i matrimoni di Milingo, giusto per ricordare l'evento più fresco e per non rivoltare quelli passati, sepolti ormai dai secoli.

Prete anglicano 1: Ci vediamo, torno dai cattolici.
Prete anglicano 2: Ma come, non ti trovi bene da noi?
Prete anglicano 1: Certo che mi son trovato bene. Ma ormai voi e mia moglie non mi appagate più, mi manca quel non so che, insomma, penso che il cattolicesimo possa darmi quello che ho sempre cercato, ma che non ho mai posseduto.
Prete anglicano 2: E che mai potranno darti i cattolici, che non puoi trovare da noi o da tua moglie?
Prete anglicano 1: Carina, quella bambina.

Punti di vista

[…] la mia proposta è questa, accoglimi di nuovo nel tuo cielo, perdonami i mali passati per quelli che in futuro non dovrò commettere, accetta e serba la mia obbedienza, come nei tempi felici in cui ero uno dei tuoi angeli prediletti, […] E mi vuoi spiegare perché dovrei accoglierti e perdonarti, Perché se lo farai, se mi concederai adesso quel perdono che in futuro prometterai tanto facilmente a destra e a manca, allora il male finirà qui, oggi, non ci sarà bisogno che tuo figlio muoia, […] dovunque impererà il bene e io canterò, nell’ultima e umile fila degli angeli che ti sono rimasti fedeli, a quel punto fedele più di ogni altro perché pentito, io canterò le tue lodi, tutto si concluderà come se non ci fosse stato, tutto comincerà a essere come se fosse sempre stato così, Hai davvero un gran talento per irretire le anima e perderle, […] Non mi accetti, non mi perdoni, Non ti accetto, non ti perdono, ti voglio come sei e, se possibile, anche peggiore di adesso […]. Che non si dica che un giorno il Diavolo non ha tentato Dio."


"Gesù muore, muore, e quando la vita comincia ad abbandonarlo, all'improvviso, il cielo sopra il suo capo si spalanca e appare Dio, e la Sua voce risuona per tutta la terra, Tu sei il mio diletto figlio, in te ho riposto la mia gratificazione. Allora Gesù capì di essere stato portato all'inganno come si conduce l'agnello al sacrificio, che la sua vita era destinata a questa morte fin dal principio e, ripensando al fiume di sangue e di sofferenza che sarebbe nato spargendosi per tutta la terra, esclamò rivolto al cielo, dove Dio sorrideva, Uomini, perdonatelo, perchè non sa quello che ha fatto."

José Saramago, Il vangelo secondo Gesù Cristo, 1991

Finlandia, Internet per tutti

Il governo finlandese ha stabilito che Internet é un diritto di tutti i cittadini. E di quelli belli urgenti: entro luglio del prossimo anno tutti avranno una connessione a 1 Mbps. Megabit, non Megabyte; ma d'altronde é un provvedimento solo transitorio, visto che entro il 2015 la banda della connessione sarà centuplicata. E c'é da giurarci che manterranno le promesse, conoscendo la nordica razza. La Finlandia diventa così (almeno sulla carta, per ora) il secondo paese europeo a garantire Internet a tutta la nazione, superata per velocità di proposta e realizzazione solo dalla Svizzera.
Da noi, intanto, il Primo Ministro annuncia il via dei lavori al Ponte sullo Stretto (partenza sbandierata a più riprese dal 1981 in poi, ma mai attuata), in una delle zone a maggiore rischio sismico di tutta l'Europa. Senza contare i pareri quasi totalmente negativi di tutti gli esperti, geologi o economisti che siano. La Telecom continua ad avere de facto il monopolio delle telecomunicazioni, senza che nessuno ai piani alti si indegni. Anche la UE ha bacchettato a più riprese l'Italia su questo argomento. Comunisti. Ciliegina sulla torta, si infila di nuovo il nucleare come fonte di energia che vorrebbe essere alternativa e che invece è vecchia come il cucco, mentre in tutto il mondo si punta sulle energie rinnovabili (la Danimarca soddisfa, con le proprie centrali eoliche, il 23% del proprio fabbisogno). Tutto, ovviamente, in barba alla vittoria schiacciante del no nel referendum del 1987.


Ma che ci frega, noi siamo il Bel Paese, abbiamo il sole, le spiagge e i musei.

Cydonian Rocks #7

Nile
Those Whom The Gods Detest (2009)
Brutal Death Metal
USA
Nuclear Blast


Sembra una barzelletta: nel genere musicale forse più estremo che mente umana abbia mai partorito, e i cui temi più leggeri sono gli aborti spontanei, la putrefazione dei cadaveri e i rapporti sessuali con zombie, il gruppo di punta diventano... i Nile. E di che mai canteranno, questi baldi giuovani? Di Egizi. Già, ogni canzone nasconde qualche riferimento a oscure leggende che conoscono sì e no in tre in tutto il mondo, e te le spiegano nelle note del booklet. Gente acculturata, o solo appassionata? Di sicuro è gente che sa il fatto suo quando imbraccia una chitarra o un basso, o si siede dietro ad una batteria, e scopre che ha una tecnica a dir poco mostruosa. E giù, a suonare a velocità che oltrepassano i limiti umani, a intrecciare melodie (melodie..?) morbose e funeste, ad alternare chitarre sanguinolente a strumenti esotici quali il Bağlama, a scrivere canzoni con nomi lunghi come la predica del papa (Yezd Desert Ghul Ritual in the Abandoned Towers of Silence) a creare atmosfere plumbee, a portare l'ascoltatore in catacombe dimenticate, a cantargli, con voce dell'aldilà, che gli dei maligni sono sempre in attesa di divorare la sua carne per l'eternità. Non amo il brutal, ma ogni nuovo album dei Nile è una delizia per il palato di ogni metallaro, che egli voglia o non voglia. Imprescindibili.

Destruction
The Curse of The Antichrist - Live In Agony (2009)
Thrash Metal
Germania
AFM Records


Bomba a mano! I Destruction, sicuramente la realtà thrash più sottovalutata della scena europea, rivalutata solo in tempi recenti, se ne escono con un doppio album live che farà la felicità di tutti i metalloni che amano la scuola classica. Nonostante l'età, l'energia che i nostri riversano nell'esecuzione dei pezzi è contagiosa. Lo dice anche il pubblico, che canta Nailed to the fuckin' cross sgolandosi. Registrato su due palchi (Wacken e Tokyo), il live presenta uno Schmier in forma smagliante (acutini niente male alternati a vocals al vetriolo); un batterista, Marc Reign, che o si fa di coca, oppure ha otto braccia; e ottimi ospiti (in The Alliance of Hellhoundz compaiono Bobby "Blitz" Ellsworth (Overkill), Peavey (Rage) e Oddleif Stensland (Communic)). C'è chi si è lamentato per la differenza di registrazione tra i due concerti; io non ho sentito alcuna differenza. Forse perché ero troppo preso a scapocciare. D'altronde, come si fa a resistere a perle quali Death Trap, Cracked Brain e la sempiterna Bestial Invasion, a mio avviso tra le cinque migliori canzoni thrash di tutta la storia metallica? Acquisto consigliatissimo: puro acciaio inossidabile.

Immortal
All Shall Fall (2009)
Black Metal
Norvegia
Nuclear Blast


Decisamente oltraggioso, il nuovo lavoro degli Immortal, il primo dopo la reunion. Non tanto per i contenuti, o per la proposta musicale; certo non possiamo aspettarci un hard rock melodico da gente che insiste a dipingersi il viso con il lucido da scarpe. E' oltraggioso perché esaspera quel "nuovo corso" che gli Immortal avevano intrapreso con At The Heart of The Winter e con Sons of Northern Darkness: Black Metal, certo. Blast Beat a nastro, sicuro. Ma anche forti influenze heavy/classic, questa volta ancora più accentuate. Non vengono raggiunti, a mio avviso, le vette musicali dei due album citati: ma ci si avvicinano alquanto, promettendo possenti scapocciate ai futuri concerti. L'album resta comunque freddo e glaciale, come sempre, grazie anche alla voce indiscutibile di Abbath, rantolo disumano che è quanto di più vicino alla grattata durante un cambio di marcia. Cacio sui maccheroni. Un viaggio imperdibile nelle desolate foreste norvegesi. Indossate il vostro mantello più pesante e ricordatevi di osannare le divinità pagane nordiche. Buon ascolto.

Megadeth
Endgame (2009)
Thrash Metal
USA

Roadrunner Records


Spesso penso, Ehi, ho proprio voglia di ascoltarmi un bell'album heavy, uno con le palle quadrate. Ecco, sempre, dopo qualche giorno, esce il nuovo album dei Megadeth. Ho quasi l'impressione che lo facciano apposta. Ma va bene così. I Megadeth del rosso Dave Mustaine sono sempre una conferma. Oddio, qualche piccola parentesi commerciale negli anni Novanta c'è stata. Ma da The System Has Failed hanno ritrovato lo smalto di un tempo, e Endgame è quanto di più bello la mente del rossocapelluto californiano abbia mai partorito da allora. E va bene così. Tecnico, roccioso, ruvido, traboccante di assoli al fulmicotone dell'ottima coppia Mustaine/Broderick (ex-Nevermore e Jag Panzer, mica bruscolini). La strumentale opener ti lascia intuire che qualcosa di minaccioso si sta avvicinando. Poi parte This Day We Fight!, e tu ringrazi mammina di averti fatto metallaro. Unica pecca, il titolo dell'album: non è satirico. Vuoi mettere con Rust in Peace, United AbomiNations o Killing is my business... and business is good? Ancora una volta: ma va bene così.

Lodo Alfano, scudo spaziale disattivato

I bimbetti viziati frignottano a pieni polmoni, se papà toglie loro il giocattolino preferito. Ed ecco che si spiega l'astio del miglior Presidente del Consiglio di 150 anni di storia italiana. Che ieri sera ha gettato merda un pò dappertutto (evidentemente, la scorta non gli manca), dopo che quei comunistoni della Corte Costituzionale hanno rispedito al mittente il lodo Alfano. (Che NON è un lodo: il lodo è la risoluzione emessa da un collegio arbitrale, quando due parti in causa decidono di ricorrere ad un arbitrato invece che alla giustizia pubblica. Per capirsi: le sentenze di Santi Licheri a Forum sono lodi. Quindi centra con la politica più o meno quanto Giove centra con la mia giornata di domani. Mai capito perché si è cominciato ad usarlo (già ai tempi del Lodo De Gasperi). Ma torniamo a bomba.)
Dicevamo, gli hanno tolto lo scudo spaziale. Poverino, non si sarà nemmeno goduto il troione di ieri sera, preso com'era dalle chiamate a Porta a Porta e a Matrix. E giù insulti. Ce n'é per tutti: Presidente della Repubblica, Consulta, e pure Rosy Bindi, brutta e mangiabambini, quindi stupida. Si é salvato solo Ratzinger, abbandonato per una sera nell'angolo, a parlare da solo col suo amico invisibile.
Me lo immagino, Berlusconi, dal fruttivendolo.

Berlusconi: Buongiorno, mi dia una bella prugna e un paio di meloni grossi così [Non so se cogliete appieno la sottigliezza della mia satira, ndA]
Fruttivendolo: Ecco a lei. Fanno dieci euro.
(Berlusconi paga)
F: Ma lei mi ha dato solo cinque euro!
B: Impossibile. Lei è un comunista.
(Berlusconi si riprende i cinque euro, poi si sbafa i meloni e la prugna)
F: Ma lei si è mangiato la frutta senza averla pagata!
B: E' il piacere della conquista. Comunque lei legge troppa stampa di sinistra.
(se ne va)

Berlusconi ne va matto.

Apprendo che ieri sono stati denunciati sei mangiabambini per avere accolto il primus super pares, a Palazzo Venezia, al grido di In galera! In galera! La legge é uguale per tutti!. Denunciati per vilipendio e oltraggio a carica istituzionale. Giustissimo. Mi aspetto, dunque, che entro breve anche il Presidente del Consiglio verrà denunciato per gli stessi motivi, visto che ha dichiarato più volte, in queste ore, che la decisione della Corte Costituzionale é stata politica e non giudiziaria. Per non parlare di quella vecchia volpe di Napolitano, che nonostante si sia sforzato per dimostrare il contrario, e abbia firmato anche la carta igienica, proprio non la smette di essere un sinistroide rimasuglio del tempo andato. Poi il Berlusca si ricorda che anche lui è un'alta (...) carica istituzionale, si ricompone e chiede maggiore rispetto per la propria persona. Peccato, avrei detto che di questo passo avrebbe cominciato a insultare anche se stesso.
Continua: Ci sono due processi farsa, risibili e assurdi, che illustrerò anche andando in tv. Mi difenderò io stesso nelle aule dei tribunali facendo esporre al ridicolo gli accusatori e mostrerò a loro e a tutti gli italiani di che pasta sono fatto. Mica avrete pensato che si sia creato dal nulla, in 25 giorni, il lodo Alfano per pararsi il culo dai processi. Quello l'ha fatto per vedere se era vero che i giudici costituzionali sono di sinistra. Poi ci ha riso sopra, ha dato una pacca sulla spalla ad Amirante: Vecchia canaglia, alla prossima cena ci sei, vero? Niente scuse!
E la maggiore forza di opposizione? E' troppo impegnata a guardare Di Pietro che fa opposizione, puntargli il dito contro e berciare che l'opposizione non si fa facendo opposizione. La risposta che Rosy Bindi ha dato a Berlusconi quando è stata insultata (Non sono una donna al suo servizio) é il più violento atto di ribellione alla maggioranza dalla nascita del PD.
Fortuna che c'é la Lega che ci risolleva il morale, promettendo la guerra civile a chi ostacola il federalismo (troppi Barbarossa e Power Ranger, domani sera a letto alle nove e mezza), lo stesso federalismo che un mese fa non bastava più e c'era bisogno di indipendenza padana. Ah, tra le altre cose, vietiamo pure il burqa che metti che le celtiche prendono quella brutta abitudine, e poi con chi facciamo il matrimonio pagano con le ampolle e l'idromele e con chi andiamo a dar fuoco ai barboni, noi.

Ah, prima che ve lo dica Berlusconi, son di sinistra. Come Montanelli. (sic).

Portosummaga capolista

Con ormai usuale ritardo, sono felice di comunicarvi che il Portosummaga é capolista unico in prima divisione, girone B. Certo, sono passate solo 7 giornate, e il "miracolo" è avvenuto grazie ad una serie di sei vittorie consecutive, ma concedetemi di sognare. Dico miracolo, perché ogni telegiornale locale non fa altro che dedicare spazio al Verona, come se stesse per sbafarsi prima divisione, serie cadetta e serie maggiore in tre partite, e vincere la Champions alla quarta. Con chiusura forzata: "Ah, si, dimenticavamo, in cima alla classifica c'è il Portosummaga." Speriamo che il "miracolo" duri, non dico che c'è la promozione assicurata, ma di sicuro deve essere una bella soddisfazione guardare le avversarie dall'alto in basso. Prossimo appuntamento, mercoledì sera, partitazza con la Cremonese, Coppa Italia.

PS: Complimenti anche al Concordia, secondo in serie D, girone C, davanti ad un Venezia a metà classifica.

Napolitano, Flash Gordon mi fa una pippa

Giorgio Napolitano firma decreti con la stessa velocità con cui un beduino si mangerebbe un calippo. Probabilmente pensa che gli chiedano autografi. In realtà è molto peggio, testuali parole: “Nella Costituzione c'è scritto che il presidente promulga le leggi. Se non firmo oggi il Parlamento vota un'altra volta la stessa legge ed è scritto che a quel punto io sono obbligato a firmare. Se mi dite non firmare, non significa niente". Leggi: con la Costituzione mi ci pulisco il culo, o almeno, con l'articolo 74 (Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione. Se le Camere approvano nuovamente la legge, questa deve essere promulgata). Il massimo: approvo una legge anticostituzionale (il condono è in contrasto con l'articolo 53) e mi giustifico dicendo che un articolo della Costituzione (74) non serve a niente. Chi sono? Il Presidente della Repubblica, ovvero il garante massimo della Costituzione Italiana. Sembra una barzelletta.
Non é detto che un secondo giro di giostra alle Camere avrebbe potuto sortire gli stessi effetti. Qualcuno avrebbe potuto sperare che la morìa delle vacche, che ha sterminato le file dell'opposizione al momento decisivo, sarebbe stata debellata. In ogni caso, non è scontato che il ruolo del Presidente sia inutile: nel 1993, Scalfaro rispedì al mittente il decreto Conso, che depenalizzava i finanziamenti illeciti ai partiti, perché incostituzionale (archivio del Corriere). Il governo Amato cadde dopo un mese circa.

Senti, io te lo firmo 'sto decreto-legge, ma tu mi mandi il pacco di caramelle al tamarindo che mi avevi promesso.

Nel frattempo, RSF schiaffa nella home del proprio sito una vignetta di quel mangiabambini di Vauro e minaccia di inserire Berlusconi nella lista nera dei "predatori della libertà di informazione". La Lega, covo di razzisti e neofascisti (Borghezio docet) galleggia nell'assurda condizione di avere ministri pagati dai cittadini dello Stato da cui agogna l'indipendenza, e si perde nei deliri di onnipotenza del Barbarossa, simbolo della perduta libertà padana (SVEGLIA, la Padania non è mai esistita come nazione, non c'è nessuna identità perduta da riconquistare! Ha molto più senso sventagliare - non condivido, se non per pure ragioni goliardiche - il Leone Marciano o l'aquila friulana). La CIR di De Benedetti ottiene 750 M€ dalla Fininvest per il lodo Mondadori, commutabili però in una fornitura a vita di troioni, pardon, di escort. Un deputato IDV, Barbato, definisce mafioso il PDL, scatenando reazioni di sdegno. Nella mafia. Saviano, dopo essere stato candidato al premo Sakharov per la libertà di stampa, vince il premio letterario Geschwister-Scholl-Preis (vinto nel 2007 da Anna Politkovskaya); ne dà notizia il maggiore veicolo di informazione italiano: Die Zeit. Fini rinuncia alla protezione del Lodo Alfano e diventa il candidato più credibile alla guida del PD. Ratzinger prega per le vittime delle calamità naturali, poi torna su youtube a guardare i video di Luttazzi. La nazionale di pallavolo femminile vince l'Europeo, quindi si appresta ad approdare in Parlamento, grazie anche all'ottimo curriculum callipigio che non fa mai male. Infine, Berlusconi palpa culi generici, prega Dio, angeli e giudici costituzionali che il Lodo Alfano passi, e promette settantadue ponti sullo stretto agli sfollati di Messina entro Natale, cioè entro il suo compleanno, sperando poi che anche senza Tarantini gli arrivi lo stesso un bel pò di oro, incenso e figa.

Libreria completata

Finalmente, la libreria che avevo disegnato é stata completata e installata in camera. Allego prove.
Devo dire che vederla dal vivo la rende molto più imponente rispetto alla versione virtuale. Chiedo scusa per la foto culo, l'ho fatta dopo una giornata persa a risistemare la camera e non vedevo l'ora di immortalare l'ultima arrivata.


Sulla guerra in Afghanistan

Yankee: - Ehi, tu!
Afgano: - ...
Y: - Dico a te!
A: - (si guarda intorno) ...A me?
Y: - Si, proprio a te! La vuoi un pò di Democrazia?
A: - Ma, veramente...
Y: - Non fare il difficile! Senza Democrazia oggi non si va avanti!
A: - Ma io non ne ho bisogno, sono centinaia di anni che ne faccio a meno...
Y: - Suvvia, mica vorrai contare capre e bastonare tua moglie per il resto della vita.
A: - Ti ho detto che non la voglio!
Y: - Non fare Resistenza, che non serve a niente!
A: - Oh, insomma, che sfrangimento di maroni! Va bene, la prendo. Quant'è?
Y: - In totale fanno... dunque... qualche migliaio di civili.
A: - ...E 'sti cazzi! Dove te la sei procurata, questa Democrazia, dal macellaio?
Y: - No, in Italia, tanto là non ne hanno più bisogno. E poi guarda che è in offerta. Il tuo vicino Iracheno l'ha pagata anche di più.
A: - E va bene, tieni, basta che ti levi dalle palle.
Y: - Grazie. Aspetta ti dò il resto... Accetti anche militari, no?
A: - Meglio di niente.

(Più tardi)

Y: - Mi presenti quelle 72 vergini di cui mi parlavi?
A: - Mi stai dando un'ottima idea. Senti, bello, mi sono dissanguato per pagarti la tua Benedetta democrazia. Ora potresti anche andartene da casa mia.
Y: - Non posso, devo insegnarti come usarla.
A: - Ti ringrazio, ma non penso che sia necessario.
Y: - Devo anche controllare che tu lo faccia bene. Sennò faccio brutta figura con l'Inglese e con il Russo.
A: - (sospiro) Almeno quelli ero riusciti a sbatterli fuori da casa, dopo un pò.
Y: - Li conosci?
A: - Te ne vai fuori dalle balle o no?
Y: - Cosa c'è stasera per cena?

Disoccupazione: Italia vs Europa

Berlusconi: "Abbiamo la disoccupazione più bassa in Europa" (articolo del Corriere della Sera qui).

Falso.

Il tasso di disoccupazione italiano è più basso della media europea (7.4% contro 9.0%), ma il paese che ha la punta minima è l'Olanda. Seguita a ruota da Austria, Cipro, Danimarca, Slovenia, Romania, Repubblica Ceca, Lussemburgo, Bulgaria e Malta. Poi, finalmente, Italia. Basta leggere qui, fonte eurostat. Mi permetto di pensare che sia più attendibile del Cavaliere.

Poi dicono che l'informazione in Italia é sana.

La città del tramonto

Tre volte Randolph Carter sognò la meravigliosa città, e tre volte venne portato via mentre si trovava ancora sull'alta terrazza che la dominava.
Riluceva, dorata e splendida nel tramonto, con le sue mura, i templi, i colonnati e i ponti ad arco di marmo venato, mentre fontane d'argento zampillavano con un effetto prismatico su ampi piazzali e giardini odorosi, e larghe strade passavano tra alberi delicati, urne ornate di boccioli e statue d'avorio disposte in file lucenti. Su vertiginosi strapiombi, rivolte verso nord, si arrampicava invece una lunga serie di tetti rossi, e antichi frontoni aguzzi si susseguivano lungo stradine erbose coperte da ciottoli.
Era un vero delirio di dèi, una fanfara di trombe soprannaturali, e un risuonare di cimbali ultraterreni. La circondava il mistero, così come le nuvole si raccolgono intorno ad un favolosa montagno inviolata.


Mentre Carter rimaneva senza fiato e in trepidante attesa su quel parapetto circondato da una balaustra, fu sopraffatto dalla pienezza e dall'ansia di un ricordo quasi svanito, dal dolore di cose perdute, e dal bisogno ossessionante di ricordare di nuovo quello che una volta era stato un luogo veramente terribile.
Sapeva che il suo significato una volta doveva essere stato estremamente importante per lui, anche se non sapeva dire in quale epoca remota o incarnazione l'avesse conosciuto, e neppure se fosse stato in sogno o da sveglio.
Richiamò alla memoria vaghi frammenti di una lontana giovinezza ormai tramontata, quando lo stupore e il divertimento erano racchiusi nello svolgersi delle giornate, e l'alba e il tramonto arrivavano, ricchi di aspettative e a grandi passi, al suono appassionato di canti e di liuti, schiudendo maestosi cancelli su ulteriori e soprendenti meraviglie.
Ma, ogni notte che trascorreva su quell'alta terrazza di marmo con le sue strane urne e il parapetto adorno di fregi, e volgeva lo sguardo su quella città carica di bellezza e di immanenza ultraterrene immersa nel placido tramonto, percepiva il dominio dei tirannici dèi del Sogno. Infatti, non poteva in alcun modo lasciare quell'alto spazio, nè scendere da quella scalinata di marmo e lasciarsi andare in una caduta senza fine là dove si aprivano quelle strade piene di antichi sortilegi che lo attiravano prepotentemente.
Quando si svegliò per la terza volta su quella scalinata che non aveva ancora disceso e su quelle strade immerse nel tramonto non ancora attraversate, pregò a lungo e con fervore gli dèi del Sogno che meditano nascosti sulle nuvole sullo sconosciuto Kadath, nel gelido deserto in cui nessun uomo osa avventurarsi.

da H.P. Lovecraft, La ricerca onirica dello sconosciuto Kadath, 1927.

Cydonian Rocks #6

Living Colour
The Chair In The Doorway (2009)
Funk Metal
USA
Megaforce Records

Che spettacolo, i Living Colour. Caso più unico che raro nel panorama rock degli anni Ottanta: un gruppo formato da musicisti di colore, con una solida preparazione sulle spalle, che si divertono a infilare contaminazioni funk&soul in un genere completamente diverso. Non nominatemi i RHCP che siamo distanti anni luce. Canzoni come Cult of Personality o Glamour Boys sono inarrivabili. Con estremo piacere ho accolto la notizia dell'uscita del nuovo album, e con piacere ancora più estremo l'ho ascoltato. Che dire? Bello. Ma và? Sì, molto bello. Ma non raggiunge il livello dei dischi degli anni d'oro. Ci sono molti spunti notevoli (la ritmata Young Boys sopra tutte) e l'intero album scorre liscio liscio. Ma c'è qualcosa che non va, e non capisci bene... Ah si, spetta... Ora ho capito: manca di incisività. Il suond, sempre di gran classe, intendiamoci, si è leggermente ammorbidito. Se per voi è un problema.. Riprendetevi in mano Vivid.

Diablo Swing Orchestra
Sing-Along Songs for the Damned & Delirious (2009)
Avant-garde Metal / Swing
Svezia
Ascendance Records

Funk Metal, Jazz Metal, Latin Metal. Se ne sono viste di tutti i colori, quando qualcuno ha pensato di imbastardare il metal con un qualsiasi altro genere. Risultati? A volte piacevoli (Cynic, Ephel Duath, Living Colour), altre volte un pò meno. Quando ho ascoltato per la prima volta i Diablo Swing Orchestra, non sapevo in che categoria rifilarli. Perché l'idea di incrociare sonorità metalliche ad altre, più leggere, estirpate dal mondo Swing / Blues, era di per sè geniale. Ma forse andava coltivata un pò meglio, se dopo un paio di ascolti entusiastici, l'album è finito nel dimenticatoio. Beh, il nuovo album riconferma in pieno la genialità della proposta, e la raffina, raggiungendo lidi che non pensavo qualcuno avrebbe mai potuto raggiungere (metal incrociato al tango, con pericolosi sfioramenti al liscio da balera) in maniera sublime. Il disco è divertente e, cosa ben più importante, non stanca, ascolto dopo ascolto. Consigliato a chi ha mente aperta: i defender dei Manowar e del truemetallo se ne tengano alla larga.

Sonata Arctica
The Days of Grays (2009)
Symphonic Power Metal
Finlandia
Nuclear Blast

Goia e dolore dei symphonic metaller di tutto il mondo, assieme agli Stratovarius. Dopo due album che sono e rimarranno pietre miliari del Power Metal (Ecliptica e Silence), così belli proprio perchè così scontati (doppia cassa, tastieroni, acuti da eunuco e melodie zuccherine), i nostri hanno evoluto il proprio sound, attraverso vari album alternativamente stroncati e omaggiati da critica e pubblico. E in sti mesi leggi le interviste riguardo il prossimo album, e li vedi convinti a non fare retromarcia, ma a continuare sulla strada dell'evoluzione. Poi un bel giorno vedi il video del nuovo singolo, e pensi che ti stiano prendendo per il culo: perché avrebbe potuto benissimo comparire su Silence. Ditemi che differenza passa tra Flag in The ground (ecco il video) e cavalli di battaglia come San Sebastian. Infine ascolti l'album: niente da fare. Era un'eccezione. I Sonata Arctica propongono un Power maturo, personale (qualche eco sinfonico alla Nightwish, magari), ascoltabilissimo e apprezzabile: ma non certo spensierato come il singolo. Viene da domandarsi perché lo abbiano scelto come tale...

At Vance
Ride The Sky (2009)
Power Metal
Germania
AFM Records

Davvero degni di nota, gli At Vance, per vari motivi. Per le interessanti rielaborazioni di classica che ci rifilano ad ogni album (Vivaldi, Beethoven), ma anche per i singer di tutto rispetto che vi hanno militato: Oliver Hartmann, ugola d'oro che vanta collaborazioni con Avantasia, TOTO, Helloween e molti altri, e Mats Leven, altro genio del microfono con un curriculum chilometrico (Therion e Malmsteen in primis). Dal cappello a cilindro ecco che ora viene estratto Rick Altzi, semisconosciuto, ma perfettamente in grado di tenere testa ai suoi predecessori. La proposta attuale degli At Vance presenta un rafforzamento del sound neoclassico della band, ma non per questo si discosta dai canoni del genere. Album fresco e piacevole, una conferma per una delle poche band power che ancora riescono a destreggiarsi con personalità e naturalezza in un ambiente ormai ultrasaturo e scontato da decenni. Di un livello superiore alla media, senza dubbio alcuno.

Intelligenza Artificiale porcellona

Su un treno, un controllore chiede il biglietto ad un passeggero. Il passeggero è un pendolare, e gli mostra l'abbonamento. Dopo n giorni il pendolare si dimentica l'abbonamento, e lo stesso controllore passa a punzonare i biglietti. Il passeggero confida nella memoria del controllore, ma il controllore non lo riconosce, e replica qualcosa del tipo Non sono mica una macchina, non mi ricordo tutti i pendolari.

Non mi è successo nulla del genere, ma stamattina, nel dormiveglia da treno, ho pensato ad una situazione simile, e mi è servita da spunto per una riflessione successiva. Nell'immaginario comune, un'ipotetica macchina è in grado di memorizzare qualsiasi cosa. Anzi, limitiamoci: è in grado di memorizzare una grande quantità di cose. Io stesso, inconsciamente, ho pensato Non sono mica una macchina, non mi ricordo tutti i pendolari. In realtà, una macchina può essere programmata a seconda delle esigenze. Posso programmarla affinchè registri qualsiasi input esterno (almeno, nei limiti dei suoi dispositivi di memorizzazione) oppure affinché non ne registri nemmeno uno.

E fin qua, non ho detto niente di nuovo. Rendiamo la discussione più interessante. Come reagisce la mente umana, nella situazione del controllore? Mi spiego meglio: immaginiamo di avere un robottino controllore. Come già detto, se voglio risparmiare lo programmo affinché non si ricordi di nessuno: costa meno. Se voglio evitare grane ai pendolari, gli concedo un minimo di memoria. E l'umano? Cosa fa? Dipende da persona a persona, ma in generale, direi che registra alcune facce dei passeggeri, altre no, secondo una certa politica. Quindi, in realtà, il suo comportamento non è molto diverso da quello della macchina, solo che l'algoritmo di decisione è più complicato.

Io sono sempre stato convinto della effettiva possibilità di costruire un'Intelligenza Artificiale. (Il motivo basilare è: lo ha fatto Mamma Natura, quindi si può replicare, dato un tempo sufficientemente grande per capire come). Continuo con le domande. Come posso istruire una macchina-controllore affinché la sua memoria funzioni come quella di un controllore umano? Potrei supporre che un controllore umano memorizzi più facilmente le facce dei pendolari rispetto a quelle dei passeggeri: le vede più spesso, e l'effetto di visionare un abbonamento è diverso dalla routine di un normale, volgare biglietto da punzonare. Potrei supporre anche che, se é maschio, tende a memorizzare più facilmente il viso di una bella donna; se è donna, quello di un bel maschione. Ah-ha! Arriviamo al punto fondamentale.

Costruiremo un giorno una macchina maiala?

Come posso replicare questo comportamento in una macchina, se una macchina è asessuata? Ovvero, in altre parole: ha senso replicare il sesso nelle macchine, visto che non ve ne sarebbe la stretta necessità (sono costruite dagli umani, quindi non si riproducono, quindi non devono farsi belli)? Se non si replica il sesso, diventa difficile inculcare dentro una macchina il concetto di bellezza stesso. Si potrebbe parametrizzarlo in base al concetto universale di bellezza (sia maschile che femminile), di modo che sia in grado di riconoscere una bellezza riconosciuta dalla stragrande maggioranza (ad esempio, Grace Kelly o Sean Connery). Ma non si sfugge al concetto di fondo: se per le macchine non vi è necessità di riprodursi, e quindi di possedere il concetto di bellezza, esisterà mai una macchina che passa il test di Turing rispondendo alla domanda Ehi, quella te la faresti?. (in realtà, il test potrebbe passarlo rispondendo si o no, ma resta da capire da cosa tali risposte siano scaturite).

A meno che non si supponga che una macchina "intelligente" possa chiudersi in una camera-officina con un macchino "intelligente" e si mettano, insieme, a costruire e a programmare un "macchinino". Maialoni!

Poi il treno è arrivato a Trieste e ho pensato a cose più serie, tipo non perdere l'autobus.

Il giardino dell'Eden

[...]
- Questo mi ricorda la storia del giardino dell'Eden - disse Ford.
- Eh?
- Il giardino dell'Eden, quello con l'albero e la mela e quelli che danno un morso alla mela. L'hai presente?
- Sì, certo.
- Bè, c'è questo Dio, il vostro Dio, che piazza un melo in mezzo al giardino e dice: "Ragazzi, fate quello che volete, ma non mangiate le mele." Caso straordinario, loro addentano una mela, ed ecco che lui ti salta fuori da dietro un cespuglio gridando: "Vi ho beccati, vi ho beccati!" Non avrebbe fatto molta differenza se non avessero mangiato la mela.


- Perché no?
- Perché quando hai a che fare con quel tipo di dei, in trappola ci cadi sempre. Sai che cosa avrebbe detto se non l'avessero mangiata?
- No. Che cosa?
- "Ma per Dio ragazzi... cioè, per me... non potevate prendere un morso dall'albero della conoscenza? Adesso sono costretto a cacciarvi perché non sopporto di stare con due ignoranti, io che so tutto."
- Tu credi?
- Io credo. Ma tu pensa a mangiare.
- Mi ricordi il serpente.
- Mangia, che dev'essere buono.
- Mi ricordi sempre di più il serpente.
[...]

Douglas Adams, Ristorante alla fine dell'universo, 1980, cap. 30.

Cydonian Rocks #5

Gotthard
Need To Believe (2009)
Hard Rock
Svizzera
Nuclear Blast

Tra orologi a cucù, barre di cioccolata e vacche al pascolo, ecco che nella Svizzera degli ultimi anni fanno capolino i Gotthard, gruppo hard rock poco conosciuto da noi, ma vere e proprie star in patria e in Germania. Release dopo release, i nostri ticinesi si sono ritagliati un posto importante tra le prime file del rock mondiale, e a ragione; nei negozi di dischi ha da poco fatto capolino Need to Believe, che subito si è conquistato la palma di album del mese nella mia testolina. L'opener Shangri-La merita da sola l'acquisto dell'album. Fresca e diretta. Poi continui l'ascolto, e il groove di Unspoken Words ti convince definitivamente. Solo che rimane da ascoltare tutto il resto dell'album. Che ovviamente è tutto allo stesso livello. Fortemente consigliato a tutti i rockettari, commercialotti e non. Piccola curiosità, il gruppo è uno dei pochi a non essere sotto l'ala protettiva della Frontiers. Ma finchè hai un contratto con la Nuclear Blast, non deve poi fregartene così tanto.

Europe

Last Look At Eden (2009)
Svezia
Hard Rock
earMUSIC/Edel

La dannazione degli Europe è sempre stata, e sempre sarà, The Final Countdown. Bella. Bellissima. Però basta. Son venti anni e passa che gli Europe vengono ricordati solo per quel singolo. A torto, perché prima di esso gli svedesi hanno sfornato un paio di album di alta qualità. Poi è arrivato il tormentone, e pare, almeno a me, che da quel momento abbiano sempre e solo cercato di inseguire nuovamente un successo simile, senza però riuscire mai a bissarlo. Da qualche anno, sull'onda della moda delle reunion hard rock / AOR, si sono ripresentati sulla scena anche gli Europe. E lo hanno fatto nel migliore dei modi, ovvero lasciando il passato dov'è. Con Last Look at Eden, gli Europe riconfermano la buona impressione lasciata con la precedente release, quella del ritorno. Hard rock molto maturo, dalle tinte spesso cupe (ma non sempre, vedi Mojito Girl, dagli echi seventies), non certo diretto, non facile al primo ascolto. Ma è proprio per quello che lo si rimette nello stereo, con rinnovato piacere.

Danger Danger
Revolve (2009)
Hard Rock
USA
Frontiers Records

Come molte band dello stesso periodo e dello stesso livello, la grande sfortuna dei Danger Danger è stata quella di comparire sulle scene musicali troppo tardi, quando ormai l'hair metal, tanto in voga negli anni ottanta, stava vivendo gli ultimi anni del suo splendore, e sarebbe stato presto dimenticato a favore delle sonorità grunge che da Seattle stavano prendendo piede in tutti gli Stati Uniti (e da lì al resto del mondo). (Mai sopportato, il grunge). Autori di un paio di felicissimi album sul finire degli anni ottanta (Screw it! è una delle tante pietre miliari del genere), i Danger Danger sono stati tra i primi a riunirsi, nel 1997, ancora prima della grande riscoperta dell'hard rock VERO che ancora oggi resiste, sebbene lontano dagli schermi televisivi. Oggi ci riprovano, felicemente, con Revolve, sotto l'ala protettrice della Frontiers. Riconferma sotto tutti i punti di vista, la classe non è acqua e di ruggine non se ne vede. Hard rock diretto e melodico, gioioso ma maturo, il tutto sottolineato da una produzione perfetta, che molti invidieranno.

House of Lords
Cartesian Dreams (2009)
Hard Rock / AOR
USA
Frontiers Records

Ogni volta in cui esce un album degli House of Lords, mi faccio un bel pò di aspettative. Diciamocelo, la band è storica. Nata dalla mente del leggendario tastierista Greg Giuffria, autore di capolavori griffati prima Angel, poi Giuffria (Silk And Steel è, nella mia classifica personale, tra i migliori cinque album di tutta la scena musicale degli Eighties) e infine House of Lords, appunto. Album storici, sfornati a fine anni ottanta. Poi lo scioglimento e la reunion, come da copione. E l'assenza di Giuffria negli ultimi anni. Si sente, c'è poco da fare, nonostante gli House of Lords siano gente con le balle, che sapeva fare ottima musica a suo tempo, e lo sa fare anche oggi, James Christian sopra tutti. Molto elegante, superiore, addirittura nobile per essere hard rock/AOR. Ma manca quella scintilla che il buon Greg metteva dappertutto. Quindi? Ascoltiamo pure gli House of Lords, sono bravi, e tanto. Poi, però, rimettiamo Silk And Steel nello stereo. There'll be No Escaaape...