San Marco a campi

Per un veneto, il 25 Aprile non è la festa della liberazione: è San Marco, punto e a capo. Ci mancherebbe. Per un veneto orientaleggiante, il 25 Aprile diventa la Frittata, in casa o fuori casa, con il salame, la cipolla, i carciofi, quello che ti pare, basta che te la mangi.
Ho provato a spulciare la rete per cercare di capire da cosa derivi questa tradizione, ma ho avuto poca fortuna. Chiunque abbia notizie a questo riguardo, mi renderebbe un pò più felice se le volesse condividere con me.
Non ho avuto il coraggio di trascinarmi, in bicicletta, l'attrezzume per celebrare San Marco come si deve. Ho espiato i miei peccati fagocitando un'ottima frittata alla sera, in extremis. Libero da pesi eccessivi, ho girovagato nella campagna chiusa da Lemene e Reghena, sfiorando addirittura il Sanvitese. Non vi dirò dove sta il guado che ho catturato qua sotto, meno gente ci passa più me lo godo, e poi vi ho già aiutato abbastanza. (No, non le ho georeferenziate).

From San Marco 2010

Comunque, Picasa rovina le foto. Di brutto.

Circolo

Mangiare, Dormire, Giocare, tre parole sono forse troppo poche per distillare la vita di un bambino, ma bastano per occhieggiarne una fugace visione, giacché con l'età, come è ben noto, la si dimentica. Mangiare, Dormire, Giocare, cosa ci può essere di meglio, pensa il pargoletto, e non sa che è destinato a soccombere alle legge di natura, che aborre la stasi di una generazione ed è affamata di ricambio, e ben presto farà in lui germogliare un altro bisogno primario, avete già capito, gli dirà, Tu hai goduto del tuo periodo felice, concedi questo privilegio alla tua prole, ed ecco che il bambino cresce e con lui crescono i suoi bisogni, le sue finalità, Mangiare, Dormire, Giocare, Copulare, e vagherà e agirà per buona parte del resto della sua vita in cerca di alleviare i pruriti del basso ventre, mi si perdoni la citazione. E sarà contento del regalo, intendiamoci, non si renderà conto di essere lui stesso un giocattolo nelle mani di Altro, non si sa di cosa, sicuramente non di un dio, e si sollazzerà con esso e attorno vi costruirà palazzi, da solo o con altre mani, e sarà bello. Ma un bel giorno la Natura, così l'abbiamo chiamata all'inizio, leggerà nelle sue guance canute il ricordo dei tempi semplici, e pietosa glieli concederà per l'ultima volta, ed eccolo di nuovo intriso di quella che chiamiamo saggezza dell'età, senza ricordarci che noi stessi ne abbiamo già goduto, Mangiare, Dormire, Giocare, cosa ci può essere di meglio.