Cydonian Rocks #2

Outloud
We'll Rock You To Hell... And Back Again (2009)

Hard Rock

Grecia / USA
Frontiers Records


Eccolo! Il primo canditato a disco dell'anno!! Gli Outloud nascono da qualche costola dei Firewind, uno dei migliori - a mio avviso - gruppi heavy/power del momento, recuperano un cantante semisconosciuto, ma talentuoso, negli USA, firmano un contratto con l'orgoglio italiano Frontiers (ormai padrona incontrastata della scena hard rock mondiale) e infilano un disco che, se fosse uscito venti anni fa, ora sarebbe un classico irrinunciabile (l'estrazione Eighties è palese nel riffone di What I Need - bomba a mano!). Non un calo in tutto l'album, non un riempitivo. We Ride e Search For Truth sono potenziali singoli, non mi stupirei di risentirli alla radio (non in Italia, ovviamente, o Marco Carta si mette a piangere). Qualche incursione nel metallo qua e là, e il gioco è fatto. Applausi e inchino.

Firenote
Firenote (2009)Melodic Hard Rock / AOR
Finlandia

IVK Music

Oh! Una nuova band AOR dalla Scandinavia? E chi lo avrebbe mai detto? E' proprio vero, almeno in questo campo, Scandinavians do it better. Almeno ai giorni nostri. Questi baldi nordici, che annoverano nelle proprie file musicisti di tutto rispetto (sebbene non famosissimi), infoltiscono la già numerosa schiera di nostalgici del rock da stadio dei mitici anni Ottanta, quello pieno di tastiere sintetiche e di melodie catchy, di chitarre tamarre e cantanti sculettanti. E fanno centro già al debutto. Il cantante ricorda molto il primo Andrè Matos, e non è un complimento da poco, ma la vera carta vincente dei Firenote è (per fortuna) l'ottimo songwriting. Praticamente perfetto, in questo senso, il poker di canzoni iniziale. Chi ha apprezzato i recenti Brother Firetribe e Free Spirit, apprezzerà anche i Firenote.

Hardcore Superstar
Beg For It (2009)
Sleaze / Hard Rock

Svezia

Nuclear Blast


No, non è un tributo ai recenti scandali sessuali di Mr. B., il Cavaliere di Hardcore. Gli HS sono una delle più belle realtà sleaze / street metal / glam rock / hair metal, insomma, chiamatelo come cavolo vi pare, avete capito cosa ci troviamo davanti: quattro animali da palco, selvaggi quanto basta per emulare i fasti di Motley Crue, Twisted Sister, Poison, Cinderella, Ratt e compagnia. Beg For It è il loro disco più pesante, complice un nuovo chitarrista di estrazione più metal che rock. Ma l'effetto non cambia: si inserisce il disco nello stereo, e salti e canti per un'ora, indossando il chiodo e i fuseaux rosa di tua sorella. Ovviamente, dopo esserti cotonato per bene i capelli. A novembre sono al New Age Club di Roncade (TV), io vi ho avvisato.

Fair Warning
Aura (2009
)
Melodic Hard Rock / AOR
Germania

Frontiers Records


Cosa succede, quando scende in campo una leggenda? Che ti caghi sotto, e hai paura che il ritorno non sia all'altezza dei tempi d'oro. (Chi ha detto Dream Theater?) Bene, tutto ciò non vale minimamente per i Fair Warning. Sconosciuti a molti melodic hard rock followers, più che altro a causa della tardiva comparsa sulla scena (1991), i tedesconi di Hannover tengono a precisare che la classe o ce l'hai, o non ce l'hai. Aura è un disco ispirato, che ti ascolti tutto d'un fiato, te lo gusti come una birra gelata in una torrida serata estiva. Inni rock come Walking On Smiles o Here Comes The Heartache si alternano a lenti da pasturo pesante (Hey Girl); ce n'è per tutti. Melodia e adrenalina a vagonate: e non un filo di ruggine. Bionici.

Idea per un racconto fantastico

Un uomo è padre di se stesso.
Allo stesso tempo, ne è anche figlio. Segue che, ricorsivamente, egli è stato tutta la sua progenie, e sarà tutta la sua discendenza. In un tempo indefinito, sarà tutta l'umanità, o lo è già stato, o lo è anche adesso.
Non sarà nè maschio nè femmina: sarà entrambi, o nessuno, che è la stessa cosa; ma ignorerà di esserlo, perché è una distinzione che non comprende. E' il proprio insegnante, e il proprio dio.


Non conosce, nè conoscerà, il tempo e il sogno; e, quindi, nemmeno la morte, che ne è la commistione.

Cydonian Rocks #1

Alestorm
Black Sails At Midnight (2009)

Folk Power Metal

Scozia

Napalm Records


Non mi era piaciuto, il debut album. E ora mi devo ricredere sul conto degli Alestorm. Gli scozzesi suonano più o meno come se i Rhapsody of Fire abbandonassero spade, spadoni e draghi e si imbarcassero su una nave pirata per saccheggiare galeoni spagnoli, con contorno di benda sull'occhio e pappagallo sulla spalla. Power Metal bello robusto (almeno in questo si distanziano dai Rhapsody...), fortemente imbastardato con il folk (KeelHauled fa concorrenza ai migliori Korpiklaani e Mago de Oz. Qui il video, occhio che è talmente tamarro che può causare nausea e diarrea) e appesantito ulteriormente dal cantato volutamente sgraziato (al limite della stonatura). Il che, data l'atmosfera piratesca a-là Running Wild, cade come il cacio sui maccheroni. Yo-ho-ho, and a bottle of rhum!

Cain's Offering
Gather The Faithful (2009)
Symphonic Power Metal
Finlandia
Frontiers Records

Il nome trae in inganno. Difficile pensare ad un gruppo power. E invece i Cain's Offering sono il nuovo side project di Timo Kotipelto (Stratovarius) e di Jani Liimatainen (ex-Sonata Arctica). Con una produzione ultraesagerata, che carteggia gli strumenti di modo che non facciano male nemmeno alle orecchie di un neonato, i nostri alternano ballatone e tappeti di doppia cassa, cascate di tastiere e tastierine zuccherosissime che coprono riff di chitarra sparati a mille. Il tutto infarcito dalla sicurezza Kotipelto, che con la sua voce cristallina vola altissimo, e chi lo piglia più. Gli amanti del genere saranno in brodo di giuggole. Tutti gli altri lo evitino come la peste.

Trick Or Treat
Tin Soldiers (2009)

Power Metal

Italia

Valery Records

Incredibile come una cover band degli Helloween possa trasformarsi, in pochi anni e con soli due album all'attivo, in una della realtà italiane più importanti. Non esagero: sui Trick Or Treat pesano molte aspettative, basta notare la produzione perfetta della loro ultima fatica, e gli ospiti di tutto livello che vi compaiono (le ugole d'oro Michele Luppi e Michael Kiske affiancano il bravissimo cantante Alessandro Conti, che ha curato anche la cover dell'album). I ToT sono i soliti cazzoni, basta guardare i titoli delle canzoni (The Loser Song, Paper Dragon, A Night In The Toyshop), e ci propinano un metallo ispiratissimo e soprattutto più robusto rispetto al debutto, sebbene la componente melodica sia sempre in primo piano. Per i nostalgici degli Helloween.

Korpiklaani
Karkelo (2009)
Folk Metal
Finlandia
Nuclear Blast

Li ho sempre amati, i Korpiklaani, fin dai tempi del debutto Spirit of The Forest, quando ancora nessuno se li cagava. Vi avevo avvisato: faranno strada. Ora hanno un contratto con la maggiore casa discografica di settore, la Nuclear Blast, quella in cui confluiscono tutti i gruppetti che cominciano a far soldi (con le eccezioni significative dei contrattisti RoadRunner Records). I Korpiklaani non si smuovono minimamente dal genere proposto finora; ecco dunque, ancora una volta, il solito metallo pesante imbevuto di Humppa, la tradizionale danza folk finlandese, con contorno di cantato grezzo da alcolizzato perenne. Divertenti e ubriaconi come sempre: una gradita conferma.

Canto di pace

E' vero che Neruda è violento. Ma è anche vero che spesso questa violenza è stata messa al servizio di concetti solari. Riporto in questo post l'ultimo spezzone di un'ode, che reputo, personalmente, uno degli inni di pace e di fratellanza più riusciti al mondo. Composizione, oltretutto, imbevuta di un forte attaccamento per la propria terra, nel quale mi riconosco.
Traduzione, one more time, di Salvatore Quasimodo.

[...] Ed ora qui vi saluto,
torno alla mia casa, ai miei sogni,
ritorno alla Patagonia, dove
il vento fa vibrare le stalle
e spruzza ghiaccio
l’oceano. Non sono che un poeta
e vi amo tutti, e vago per il mondo
che amo: nella mia patria i minatori
conoscono le carceri e i soldati
danno ordini ai giudici.


Ma io amo anche le radici
del mio piccolo gelido paese.
Se dovessi morire mille volte,
io là vorrei morire:
se dovessi mille volte nascere,
là vorrei nascere,
vicino all’araucaria selvaggia,
al forte vento che soffia dal Sud.
Nessuno pensi a me.
Pensiamo a tutta la terra, battendo
dolcemente le nocche sulla tavola.
Io non voglio che il sangue
torni ad inzuppare il pane, i legumi, la musica:
ed io voglio che vengano con me
la ragazza, il minatore, l’avvocato, il marinaio, il fabbricante di bambole
e che escano a bere con me il vino più rosso.

Io qui non vengo a risolvere nulla.

Sono venuto solo per cantare
e per farti cantare con me.

Pablo Neruda, Que Despierte el Lenador, VI, 38-72

The Trooper Believer

Con questa, proprio le ho viste tutte.
Schmolli è un DJ austriaco, che si diverte (e, presumo, fa soldi) in maniera singolare, realizzando mash-up di brani famosi (Hollaback Thriller Girl, ottenuta mixando insieme Michael Jackson e Gwen Stefani, ad esempio). L'ultima creatura del nostro amichetto è The Trooper Believer, mash-up della celebre canzone degli Iron Maiden (The Trooper) con l'ancora più celebre successo dei The Monkees (The Believer). Il risultato, per chi conosce entrambe le canzoni, è sorprendente. Ho riso di gusto quando ho sentito quella vecchia canaglia di Dickinson attaccare con You take my life / but I'll take yours too... con una base del genere.
Bando alle ciance, embeddo il prodotto.



Per chiunque non conosca la versione originale della canzone delle Vergini di Ferro, embeddo anche l'esibizione live tratta dal Rock In Rio di Rio de Janeiro, 2001.


Tramonto sul Lemene

Ecco cosa intendo, quando penso che la mia terra, nella sera, riposi sdraiata su un fianco.


Canon EOS 450D con 18-55mm alla focale massima; 1/8 s, f/5,6; ISO 400. Scatto eseguito in RAW, a mano libera. La saturazione è stata leggermente aumentata in fase di acquisizione. Non ho toccato nulla in post-processing.