Cydonian Rocks #8


Indukti
Idmen (2009)
Progressive Metal / Avantgarde
Polonia
InsideOut Music


Mai ti aspetteresti che la Polonia sia diventata una fucina metal. E gli Indukti son qua per smentirci definitivamente, con una bomba a mano che passerà inosservata al grande pubblico metal, perché é quanto di meno commerciale la mente umana possa concepire. Il progressive pesantissimo degli Indukti mescola sapientemente strumenti elettrici con violini, sax, trombe e dulcimer, si fonde con atmosfere fusion, jazz e rock moderno, e il risultato é un mondo cupo, tetro, che ti avvolge e ti sputa dopo un'ora scarsa, e in quel lasso di tempo ti perdi in visioni post-apocalittiche cariche di un fascino plumbeo e terribile. Un disco che potrebbe essere senza problemi catalogato come allucinogeno. Concedetegli una chance, potreste riscoprire il prog. Se ne avete il coraggio.


Transatlantic
The Whirlwind (2009)
Progressive Rock
USA / Svezia / Inghilterra
InsideOut Music / Metal Blade


Cosa si può dire, di fronte a musicisti di questo calibro? Portnoy alla batteria recupera sempre lo smalto che ormai non riesce più a sfoggiare con i Dream Theater. Neal Morse, beh, é Neal Morse, il prog  rock moderno é quello che é anche grazie alla sua sterminata discografia, solista e con gli Spock's Beard. Pete Trewavas , basso dei Marillion, si presta per la causa dei Transatlantic in maniera sopraffina. E Reine Stolt, forse il meno conosciuto, srotola un curriculum chilometrico che tocca The Tangent e The Flower Kings. Album doppio, progressivo come insegnano i 70's, un bellissimo viaggio in lande sconosciute e coloratissime. Come sempre, un album da divorare. Spendere altre parole sarebbe superfluo e toglierebbe il piacere della scoperta.



Shadow Gallery
Digital Ghosts (2009)
Progressive Metal
USA
InsideOut Music


Che periodo sta vivendo il prog metal? Mah, se guardiamo i cosiddetti giganti della scena, il periodo non è dei migliori. I Dream Theater sono morti e sepolti, e tutti teniamo Images And Words e Awake come santini in camera. I Porcupine Tree non sono messi meglio, con il loro prog rock infuso di malinconia e tristezza che sfora quasi nel doom. I Symphony X sono in letargo da due anni, guai a svegliarli. I Pain of Salvation? Non pervenuti, e forse è meglio così, visti gli ultimi due dischi. Chi ascoltiamo allora? Le nuove leve, come i Circus Maximus, bravi, ma troppo legati ai maestri del genere? Non serve: a salvarci, arrivano sempre i Shadow Gallery. Che nessuno se li caga da venti anni, ma continuano a sfornare gioielli uno di seguito all'altro. E non si dica che non siano originali, perché il neo prog loro lo hanno inventato, coi Dream Theater e compagnia bella, quando ancora i poppanti di oggi non volevano staccarsi dalla gonna della mamma. Acquisto obbligato per i prog-metallari: pura e semplice boccata di ossigeno.



Buckethead
Needle In A Slunk Stack (2009)
Guitar Hero
USA
TDRS Music


Buckethead é il solito drogato. Di musica, si intende. Ma anche di altro, a sentire il suo ultimo album. Nulla di nuovo sotto il sole, direte voi, cosa ti aspetti da uno che va a concerti con una mastella in testa e con una maschera che mette più scaga del pagliaccio di It. E invece io mi stupisco ogni volta. Perché é un chitarrista stellare, certo, tra i primi al mondo. Perché é originale: fin troppo. Perché nel 2009 ha sfornato 4 dischi 4 (Slaughterhouse on the Prairie, A Real Diamond in the Rough, Forensic Follies e il suddetto). E soprattutto, perché é uno che non si fa problemi a cambiare completamente stile e genere da un album all'altro, senza correlazione logica. Si passa dalle atmosfere rilassate di A Real etc, con le sue melodie malinconiche ed eteree... alla follia tecnologica di Needle. E' inutile ogni tentativo di recensione: lui arriva in studio e registra quello che gli passa per la testa. Ascoltate la opener e capirete: un'ape che suona una chitarra mentre bazzica tra i fiori per raccogliere il polline, nient'altro. Non compratelo, se siete abituati ad ascoltare Nek.

6 commenti:

Ivan ha detto...

Questo dovrai passarmelo perchè è un chitarrista davvero interessante, ascoltati il disco con les claypool

Andrea De Lorenzo ha detto...

"Buckethead é il solito drogato"

concordo. un mostro, ma spesso è inascoltabile.

Alessandro ha detto...

@Ivan, già ascoltato, ovviamente!

@[MiMMuZ], aspetta di sentire l'opener di questo album, rivaluterà il tuo concetto di inascoltabilità...

Andrea De Lorenzo ha detto...

l'ho messo in coda ai dowload...si può dire? :D

Alessandro ha detto...

Birichino! Gli album si comprano, supporta gli artisti!

Ivan ha detto...

Che fuori quest'uomo!!! Ho ascoltato il disco, è del tutto inascoltabile:D, tutto l'opposto di a real diamond in the rough!