Intelligenza Artificiale porcellona

Su un treno, un controllore chiede il biglietto ad un passeggero. Il passeggero è un pendolare, e gli mostra l'abbonamento. Dopo n giorni il pendolare si dimentica l'abbonamento, e lo stesso controllore passa a punzonare i biglietti. Il passeggero confida nella memoria del controllore, ma il controllore non lo riconosce, e replica qualcosa del tipo Non sono mica una macchina, non mi ricordo tutti i pendolari.

Non mi è successo nulla del genere, ma stamattina, nel dormiveglia da treno, ho pensato ad una situazione simile, e mi è servita da spunto per una riflessione successiva. Nell'immaginario comune, un'ipotetica macchina è in grado di memorizzare qualsiasi cosa. Anzi, limitiamoci: è in grado di memorizzare una grande quantità di cose. Io stesso, inconsciamente, ho pensato Non sono mica una macchina, non mi ricordo tutti i pendolari. In realtà, una macchina può essere programmata a seconda delle esigenze. Posso programmarla affinchè registri qualsiasi input esterno (almeno, nei limiti dei suoi dispositivi di memorizzazione) oppure affinché non ne registri nemmeno uno.

E fin qua, non ho detto niente di nuovo. Rendiamo la discussione più interessante. Come reagisce la mente umana, nella situazione del controllore? Mi spiego meglio: immaginiamo di avere un robottino controllore. Come già detto, se voglio risparmiare lo programmo affinché non si ricordi di nessuno: costa meno. Se voglio evitare grane ai pendolari, gli concedo un minimo di memoria. E l'umano? Cosa fa? Dipende da persona a persona, ma in generale, direi che registra alcune facce dei passeggeri, altre no, secondo una certa politica. Quindi, in realtà, il suo comportamento non è molto diverso da quello della macchina, solo che l'algoritmo di decisione è più complicato.

Io sono sempre stato convinto della effettiva possibilità di costruire un'Intelligenza Artificiale. (Il motivo basilare è: lo ha fatto Mamma Natura, quindi si può replicare, dato un tempo sufficientemente grande per capire come). Continuo con le domande. Come posso istruire una macchina-controllore affinché la sua memoria funzioni come quella di un controllore umano? Potrei supporre che un controllore umano memorizzi più facilmente le facce dei pendolari rispetto a quelle dei passeggeri: le vede più spesso, e l'effetto di visionare un abbonamento è diverso dalla routine di un normale, volgare biglietto da punzonare. Potrei supporre anche che, se é maschio, tende a memorizzare più facilmente il viso di una bella donna; se è donna, quello di un bel maschione. Ah-ha! Arriviamo al punto fondamentale.

Costruiremo un giorno una macchina maiala?

Come posso replicare questo comportamento in una macchina, se una macchina è asessuata? Ovvero, in altre parole: ha senso replicare il sesso nelle macchine, visto che non ve ne sarebbe la stretta necessità (sono costruite dagli umani, quindi non si riproducono, quindi non devono farsi belli)? Se non si replica il sesso, diventa difficile inculcare dentro una macchina il concetto di bellezza stesso. Si potrebbe parametrizzarlo in base al concetto universale di bellezza (sia maschile che femminile), di modo che sia in grado di riconoscere una bellezza riconosciuta dalla stragrande maggioranza (ad esempio, Grace Kelly o Sean Connery). Ma non si sfugge al concetto di fondo: se per le macchine non vi è necessità di riprodursi, e quindi di possedere il concetto di bellezza, esisterà mai una macchina che passa il test di Turing rispondendo alla domanda Ehi, quella te la faresti?. (in realtà, il test potrebbe passarlo rispondendo si o no, ma resta da capire da cosa tali risposte siano scaturite).

A meno che non si supponga che una macchina "intelligente" possa chiudersi in una camera-officina con un macchino "intelligente" e si mettano, insieme, a costruire e a programmare un "macchinino". Maialoni!

Poi il treno è arrivato a Trieste e ho pensato a cose più serie, tipo non perdere l'autobus.

3 commenti:

Unknown ha detto...

1) ma lo uomo-controllore non si ricorda le facce di tutti i pendolari! Quindi la macchina-controllore dovrebbe funzionare MEGLIO della cosa che cerca di emulare.

2) ne "La guida galattica per autostoppisti" le porte e le macchine dotate di intelligenza ricevono piacere quando svolgono il compito per cui sono programmate; di conseguenza, le porte cercano di convincere la gente a passare attraverso di esse :-)

Alessandro ha detto...

1) No, io voglio replicare un'intelligenza artificiale in tutto e per tutto; per passare il test di Turing deve sembrare un umano! Quindi non voglio che funzioni meglio, ma allo stesso modo!

2) Sì, vabbè, la Guida Galattica per gli Autostoppisti consiglia anche di girare l'Universo sempre con un asciugamano... :D

Anonimo ha detto...

Perche non:)