3 - La Barbara

La Barbara sua compagna ingannava l’occhio; piccola e apparentemente di costituzione fragile, non esitava a trucidare chiunque bestemmiasse gli dei che adorava, la Saffica Xe Na e il Rosso Pancione Baffuto. Questa religione, tra l’altro, lasciava perplesso il possente Barbaro; ma ogni strage compiuta assieme soffocava nel sangue tutti i dubbi sull’affetto reciproco.
Svariate danze tribali ella conosceva, e nel suo fanatismo religioso sovente tentava di trascinare l'intera Gilda; alcuni cedettero, ma i più continuarono a considerare stravaganti e inutili le danze che ella intrecciava con i suoi adepti.
La tribù che le diede i natali dell'Alto Nord era figlia; nei Tempi Remoti le severe Montagne di Confine non li contennero. Parimenti non fermarono la Barbara, quando ella volle emulare il Barbaro suo compagno, invidiosa delle teste degli Immondi che quegli orgogliosamente ostentava; e per un certo tempo, seminò il terrore dei Boschi dei Mangiarane.
Era la sola in grado di resistere alla tremenda ira del Barbaro, con l’unica arma che lo soggiogasse: una furia uguale e contraria, ma di sesso opposto. Adorava ella le fogne, che conosceva come pochi; quivi aveva incontrato per la prima volta il suo terribile famiglio, il Toporagno dall’atroce aspetto: le volontà deboli soccombevano solo standogli dinanzi.

2 commenti:

Chiara ha detto...

Ahahah povera Babette!!!
Alessandro, anche le panteg...cagnoline diversamente belle hanno una sensibilità

Alessandro ha detto...

Certo che ce l'hanno; putroppo per loro, manca a me.