Da anni il treno mi concede, in questa stagione, di ammirare i campi di colza del Veneto Orientale e della Bassa Friulana. Non ho mai trovato il coraggio (la voglia?) di fotografarli; almeno, fino allo scorso Sabato Santo.
Beccarli nei dintorni di casa non è stato facile; quest'anno la colza regna sovrana attorno San Giorgio di Nogaro, ma scarseggia tra Latisana e Portogruaro. In una giornata particolarmente nitida, comunque, sono riuscito a scovarne un paio dai binari, in lontananza, all'altezza di Fossalta; dopo dieci minuti di viaggio a vuoto, sono riuscito a stanarli anche con la Fiesta, che ora lamenta tenaci strati di polvere.
La zona è suggestiva, vicina alla civiltà ma dimenticata dal tempo, che vi ha abbandonato gli antichi borghi di Gorgo e Fratta; un'autostrada incombente e uno spettro, la Tav, ora la minacciano. I campi di colza sono una satura pennellata nel paesaggio, e il silenzio irreale è rotto solo dalla timida vivacità degli insetti. Non so se sono riuscito a rendere l'atmosfera.
From Colza
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