Mamma, il signore mi ha rotto la Kawasaki

Di recente, nella Città Maledetta, ho assistito allo scontro titanico di due generazioni. Un ventenne orgoglioso di quattro peli di barba, capelli alla Simoncelli e pantaloni a metà natica, caduto dalla kawasaki di fronte a un passaggio pedonale e sbraitante contro un anziano signore distinto, capello argenteo, rasatura perfetta, ventiquattrore pulita e stoicismo a palate; reo, nella mente del giovanotto di primo pelo, di aver attraversato imprudentemente. Il fatto che il signore sia dallo stesso lato della strada in cui l'incidente dovrebbe aver avuto luogo mi mette in guardia sulla presunta colpevolezza; la folta criniera che si straccia le vesti e impropera all'eccesso trasforma il sospetto in certezza. Ma la mazzata finale è la telefonata del quasi imberbe (la mia persona e tante altre sane la pensano diretta ai carabinieri).

MAMMA, NON E' COLPA MIA!!!

Il distinto ha mantenuto una faccia da poker che io non riuscirò mai a sfoggiare.

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