Dopo aver scritto questo post, ho fatto penitenza rileggendo un paio di poesie di Borges, che enunciano gli stessi concetti in uno scarno mucchietto di versi inarrivabili. Poenitentiam ago.
[...] Chi si bagna in un fiume si bagna nel Gange.
Chi guarda una clessidra vede la dissoluzione di un impero.
Chi maneggia un pugnale prevede la morte di Cesare.
Chi dorme è tutti gli uomini.
Ho visto nel deserto la giovane Sfinge appena scolpita.
Non c'è nulla di antico sotto il sole.
Tutto accade per la prima volta, ma in un modo eterno.
Chi legge le mie parole sta inventandole.
da La Felicità, vv. 18-25. La Cifra, 1981.
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