Capodanno a Stoccolma

Dopo anni di attesa, finalmente sono riuscito a poggiare i miei veneti e fatati piedini sul suolo scandinavo. Ho trascorso capodanno, più un intorno di due giorni, nella capitale svedese, Stoccolma, che non ha deluso le mie aspettative. C'è chi sostiene che l'ordine che regna sovrano nel Nord Europa sia troppo eccessivo, e che la gente sia piuttosto "fredda" (al di là delle temperature); non posso fare a meno di dissentire.
Effettivamente, tutto funziona alla perfezione lassù. E quando dico tutto, intendo proprio TUTTO: per la prima volta in vita mia, mi sono sentito terrone.
Significativo l'esempio dei trasporti pubblici. Le stazioni della metro sono di una pulizia disarmante: per terra si poteva perfino mangiare. Avrò visto due mozziconi di sigaretta in tutta la vacanza (gettate molto probabilmente da un italiano. Analogamente, la città stessa è innaturalmente pulita. La sera del 31 avrò contato dieci bottiglie di birra per terra, sparite comunque per le nove e mezza della mattina di capodanno). 
Per non parlare degli autobus: autista e controllore sono la stessa persona. Si entra da davanti (mostrando biglietti o altro al conducente) e si esce dal centro, nessuna eccezione. Se qualcuno impedisce il corretto afflusso di persone, è il conducente stesso che si preoccupa di capire chi è e di chiedergli, tramite microfono, di spostarsi. In inglese e svedese.  (E che inglese! Lo parlano tutti fluentemente, dagli adolescenti ai vecchiacci.) E se c'è troppa gente sul mezzo, blocca l'ingresso e riparte.

Benvenuto in aeroporto, con i tipici costumi tradizionali svedesi.

La stazione dei bus extraurbani è un complesso edificio moderno e gradevole alla vista, non una zozzeria come le nostre. Il check-in per accedere ai mezzi ricorda molto da vicino quello classico da aeroporto. E se le partenze per una destinazione critica (ad esempio, l'aeroporto stesso) non sono sufficienti per tutte le persone che devono arrivarci entro una certa ora... Ecco che magicamente compare, nel tabellone degli orari, una partenza aggiuntiva. Questo in Italia ce lo sogniamo.
Unico punto debole... il cibo. Intendiamoci: la cucina tipica è molto buona, io ho assaggiato la renna e il salmone, veramente squisiti. Ma la quantità astrale di McDonald's e simili... Mai vista una cosa simile. Senza esagerare, devono esserci una ventina di fast food per ogni catena (Burger King, Max, etc.). Solo che Stoccolma supera a malapena gli 800.000 abitanti... Eppure, la leggendaria bellezza svedese non ne risente. Tutte belle. Anche le more, anche le mammine. Impressionante. Hanno proprio il fisico temprato, ma questo lo si intuisce anche dalle minigonne siderali e dalle calze inesistenti che riescono ad indossare con una temperatura media di 5 gradi sottozero.
Per quanto riguarda la città, beh, c'è poco da dire, è bellissima, costruita sopra un arcipelago e trasudante cultura e storia da ogni poro. Perfino la periferia è stranamente bella... Ci vivrei più che volentieri. Ora voglio tornarci d'estate, e girare magari anche la campagna.

E poi c'è sempre il sogno segreto... 

Iceland.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Vogliamo le foto!!!

Andrea Zorzin ha detto...

Miiii che invidia!!!