La morte investe di gloria le idee del morente. Vado oltre: la morte le rende reali e pesanti, libera un fardello che i posteri non possono ignorare, e li costringe a liberarsene con un sacrificio uguale. Socrate beve la cicuta perché sicuro dell'immortalità dell'anima, rendendo così immortale il concetto stesso; Giordano Bruno lo spazza e immortala l'idea opposta, bruciando in Campo dei Fiori. Schopenhauer cerca vita e morte da misantropo per perpetuare il proprio pessimismo, e vi riesce solo in parte, a causa della tarda amicizia di Wagner ed altri apostoli; arrischio ancora: Nietzsche abbraccia un cavallo e diventa pazzo perché vuole morire pazzo; o meglio, superuomo.
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2 commenti:
8437.....9699
Chiaro.
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