Libreria completata

Finalmente, la libreria che avevo disegnato é stata completata e installata in camera. Allego prove.
Devo dire che vederla dal vivo la rende molto più imponente rispetto alla versione virtuale. Chiedo scusa per la foto culo, l'ho fatta dopo una giornata persa a risistemare la camera e non vedevo l'ora di immortalare l'ultima arrivata.


Sulla guerra in Afghanistan

Yankee: - Ehi, tu!
Afgano: - ...
Y: - Dico a te!
A: - (si guarda intorno) ...A me?
Y: - Si, proprio a te! La vuoi un pò di Democrazia?
A: - Ma, veramente...
Y: - Non fare il difficile! Senza Democrazia oggi non si va avanti!
A: - Ma io non ne ho bisogno, sono centinaia di anni che ne faccio a meno...
Y: - Suvvia, mica vorrai contare capre e bastonare tua moglie per il resto della vita.
A: - Ti ho detto che non la voglio!
Y: - Non fare Resistenza, che non serve a niente!
A: - Oh, insomma, che sfrangimento di maroni! Va bene, la prendo. Quant'è?
Y: - In totale fanno... dunque... qualche migliaio di civili.
A: - ...E 'sti cazzi! Dove te la sei procurata, questa Democrazia, dal macellaio?
Y: - No, in Italia, tanto là non ne hanno più bisogno. E poi guarda che è in offerta. Il tuo vicino Iracheno l'ha pagata anche di più.
A: - E va bene, tieni, basta che ti levi dalle palle.
Y: - Grazie. Aspetta ti dò il resto... Accetti anche militari, no?
A: - Meglio di niente.

(Più tardi)

Y: - Mi presenti quelle 72 vergini di cui mi parlavi?
A: - Mi stai dando un'ottima idea. Senti, bello, mi sono dissanguato per pagarti la tua Benedetta democrazia. Ora potresti anche andartene da casa mia.
Y: - Non posso, devo insegnarti come usarla.
A: - Ti ringrazio, ma non penso che sia necessario.
Y: - Devo anche controllare che tu lo faccia bene. Sennò faccio brutta figura con l'Inglese e con il Russo.
A: - (sospiro) Almeno quelli ero riusciti a sbatterli fuori da casa, dopo un pò.
Y: - Li conosci?
A: - Te ne vai fuori dalle balle o no?
Y: - Cosa c'è stasera per cena?

Disoccupazione: Italia vs Europa

Berlusconi: "Abbiamo la disoccupazione più bassa in Europa" (articolo del Corriere della Sera qui).

Falso.

Il tasso di disoccupazione italiano è più basso della media europea (7.4% contro 9.0%), ma il paese che ha la punta minima è l'Olanda. Seguita a ruota da Austria, Cipro, Danimarca, Slovenia, Romania, Repubblica Ceca, Lussemburgo, Bulgaria e Malta. Poi, finalmente, Italia. Basta leggere qui, fonte eurostat. Mi permetto di pensare che sia più attendibile del Cavaliere.

Poi dicono che l'informazione in Italia é sana.

La città del tramonto

Tre volte Randolph Carter sognò la meravigliosa città, e tre volte venne portato via mentre si trovava ancora sull'alta terrazza che la dominava.
Riluceva, dorata e splendida nel tramonto, con le sue mura, i templi, i colonnati e i ponti ad arco di marmo venato, mentre fontane d'argento zampillavano con un effetto prismatico su ampi piazzali e giardini odorosi, e larghe strade passavano tra alberi delicati, urne ornate di boccioli e statue d'avorio disposte in file lucenti. Su vertiginosi strapiombi, rivolte verso nord, si arrampicava invece una lunga serie di tetti rossi, e antichi frontoni aguzzi si susseguivano lungo stradine erbose coperte da ciottoli.
Era un vero delirio di dèi, una fanfara di trombe soprannaturali, e un risuonare di cimbali ultraterreni. La circondava il mistero, così come le nuvole si raccolgono intorno ad un favolosa montagno inviolata.


Mentre Carter rimaneva senza fiato e in trepidante attesa su quel parapetto circondato da una balaustra, fu sopraffatto dalla pienezza e dall'ansia di un ricordo quasi svanito, dal dolore di cose perdute, e dal bisogno ossessionante di ricordare di nuovo quello che una volta era stato un luogo veramente terribile.
Sapeva che il suo significato una volta doveva essere stato estremamente importante per lui, anche se non sapeva dire in quale epoca remota o incarnazione l'avesse conosciuto, e neppure se fosse stato in sogno o da sveglio.
Richiamò alla memoria vaghi frammenti di una lontana giovinezza ormai tramontata, quando lo stupore e il divertimento erano racchiusi nello svolgersi delle giornate, e l'alba e il tramonto arrivavano, ricchi di aspettative e a grandi passi, al suono appassionato di canti e di liuti, schiudendo maestosi cancelli su ulteriori e soprendenti meraviglie.
Ma, ogni notte che trascorreva su quell'alta terrazza di marmo con le sue strane urne e il parapetto adorno di fregi, e volgeva lo sguardo su quella città carica di bellezza e di immanenza ultraterrene immersa nel placido tramonto, percepiva il dominio dei tirannici dèi del Sogno. Infatti, non poteva in alcun modo lasciare quell'alto spazio, nè scendere da quella scalinata di marmo e lasciarsi andare in una caduta senza fine là dove si aprivano quelle strade piene di antichi sortilegi che lo attiravano prepotentemente.
Quando si svegliò per la terza volta su quella scalinata che non aveva ancora disceso e su quelle strade immerse nel tramonto non ancora attraversate, pregò a lungo e con fervore gli dèi del Sogno che meditano nascosti sulle nuvole sullo sconosciuto Kadath, nel gelido deserto in cui nessun uomo osa avventurarsi.

da H.P. Lovecraft, La ricerca onirica dello sconosciuto Kadath, 1927.

Cydonian Rocks #6

Living Colour
The Chair In The Doorway (2009)
Funk Metal
USA
Megaforce Records

Che spettacolo, i Living Colour. Caso più unico che raro nel panorama rock degli anni Ottanta: un gruppo formato da musicisti di colore, con una solida preparazione sulle spalle, che si divertono a infilare contaminazioni funk&soul in un genere completamente diverso. Non nominatemi i RHCP che siamo distanti anni luce. Canzoni come Cult of Personality o Glamour Boys sono inarrivabili. Con estremo piacere ho accolto la notizia dell'uscita del nuovo album, e con piacere ancora più estremo l'ho ascoltato. Che dire? Bello. Ma và? Sì, molto bello. Ma non raggiunge il livello dei dischi degli anni d'oro. Ci sono molti spunti notevoli (la ritmata Young Boys sopra tutte) e l'intero album scorre liscio liscio. Ma c'è qualcosa che non va, e non capisci bene... Ah si, spetta... Ora ho capito: manca di incisività. Il suond, sempre di gran classe, intendiamoci, si è leggermente ammorbidito. Se per voi è un problema.. Riprendetevi in mano Vivid.

Diablo Swing Orchestra
Sing-Along Songs for the Damned & Delirious (2009)
Avant-garde Metal / Swing
Svezia
Ascendance Records

Funk Metal, Jazz Metal, Latin Metal. Se ne sono viste di tutti i colori, quando qualcuno ha pensato di imbastardare il metal con un qualsiasi altro genere. Risultati? A volte piacevoli (Cynic, Ephel Duath, Living Colour), altre volte un pò meno. Quando ho ascoltato per la prima volta i Diablo Swing Orchestra, non sapevo in che categoria rifilarli. Perché l'idea di incrociare sonorità metalliche ad altre, più leggere, estirpate dal mondo Swing / Blues, era di per sè geniale. Ma forse andava coltivata un pò meglio, se dopo un paio di ascolti entusiastici, l'album è finito nel dimenticatoio. Beh, il nuovo album riconferma in pieno la genialità della proposta, e la raffina, raggiungendo lidi che non pensavo qualcuno avrebbe mai potuto raggiungere (metal incrociato al tango, con pericolosi sfioramenti al liscio da balera) in maniera sublime. Il disco è divertente e, cosa ben più importante, non stanca, ascolto dopo ascolto. Consigliato a chi ha mente aperta: i defender dei Manowar e del truemetallo se ne tengano alla larga.

Sonata Arctica
The Days of Grays (2009)
Symphonic Power Metal
Finlandia
Nuclear Blast

Goia e dolore dei symphonic metaller di tutto il mondo, assieme agli Stratovarius. Dopo due album che sono e rimarranno pietre miliari del Power Metal (Ecliptica e Silence), così belli proprio perchè così scontati (doppia cassa, tastieroni, acuti da eunuco e melodie zuccherine), i nostri hanno evoluto il proprio sound, attraverso vari album alternativamente stroncati e omaggiati da critica e pubblico. E in sti mesi leggi le interviste riguardo il prossimo album, e li vedi convinti a non fare retromarcia, ma a continuare sulla strada dell'evoluzione. Poi un bel giorno vedi il video del nuovo singolo, e pensi che ti stiano prendendo per il culo: perché avrebbe potuto benissimo comparire su Silence. Ditemi che differenza passa tra Flag in The ground (ecco il video) e cavalli di battaglia come San Sebastian. Infine ascolti l'album: niente da fare. Era un'eccezione. I Sonata Arctica propongono un Power maturo, personale (qualche eco sinfonico alla Nightwish, magari), ascoltabilissimo e apprezzabile: ma non certo spensierato come il singolo. Viene da domandarsi perché lo abbiano scelto come tale...

At Vance
Ride The Sky (2009)
Power Metal
Germania
AFM Records

Davvero degni di nota, gli At Vance, per vari motivi. Per le interessanti rielaborazioni di classica che ci rifilano ad ogni album (Vivaldi, Beethoven), ma anche per i singer di tutto rispetto che vi hanno militato: Oliver Hartmann, ugola d'oro che vanta collaborazioni con Avantasia, TOTO, Helloween e molti altri, e Mats Leven, altro genio del microfono con un curriculum chilometrico (Therion e Malmsteen in primis). Dal cappello a cilindro ecco che ora viene estratto Rick Altzi, semisconosciuto, ma perfettamente in grado di tenere testa ai suoi predecessori. La proposta attuale degli At Vance presenta un rafforzamento del sound neoclassico della band, ma non per questo si discosta dai canoni del genere. Album fresco e piacevole, una conferma per una delle poche band power che ancora riescono a destreggiarsi con personalità e naturalezza in un ambiente ormai ultrasaturo e scontato da decenni. Di un livello superiore alla media, senza dubbio alcuno.

Intelligenza Artificiale porcellona

Su un treno, un controllore chiede il biglietto ad un passeggero. Il passeggero è un pendolare, e gli mostra l'abbonamento. Dopo n giorni il pendolare si dimentica l'abbonamento, e lo stesso controllore passa a punzonare i biglietti. Il passeggero confida nella memoria del controllore, ma il controllore non lo riconosce, e replica qualcosa del tipo Non sono mica una macchina, non mi ricordo tutti i pendolari.

Non mi è successo nulla del genere, ma stamattina, nel dormiveglia da treno, ho pensato ad una situazione simile, e mi è servita da spunto per una riflessione successiva. Nell'immaginario comune, un'ipotetica macchina è in grado di memorizzare qualsiasi cosa. Anzi, limitiamoci: è in grado di memorizzare una grande quantità di cose. Io stesso, inconsciamente, ho pensato Non sono mica una macchina, non mi ricordo tutti i pendolari. In realtà, una macchina può essere programmata a seconda delle esigenze. Posso programmarla affinchè registri qualsiasi input esterno (almeno, nei limiti dei suoi dispositivi di memorizzazione) oppure affinché non ne registri nemmeno uno.

E fin qua, non ho detto niente di nuovo. Rendiamo la discussione più interessante. Come reagisce la mente umana, nella situazione del controllore? Mi spiego meglio: immaginiamo di avere un robottino controllore. Come già detto, se voglio risparmiare lo programmo affinché non si ricordi di nessuno: costa meno. Se voglio evitare grane ai pendolari, gli concedo un minimo di memoria. E l'umano? Cosa fa? Dipende da persona a persona, ma in generale, direi che registra alcune facce dei passeggeri, altre no, secondo una certa politica. Quindi, in realtà, il suo comportamento non è molto diverso da quello della macchina, solo che l'algoritmo di decisione è più complicato.

Io sono sempre stato convinto della effettiva possibilità di costruire un'Intelligenza Artificiale. (Il motivo basilare è: lo ha fatto Mamma Natura, quindi si può replicare, dato un tempo sufficientemente grande per capire come). Continuo con le domande. Come posso istruire una macchina-controllore affinché la sua memoria funzioni come quella di un controllore umano? Potrei supporre che un controllore umano memorizzi più facilmente le facce dei pendolari rispetto a quelle dei passeggeri: le vede più spesso, e l'effetto di visionare un abbonamento è diverso dalla routine di un normale, volgare biglietto da punzonare. Potrei supporre anche che, se é maschio, tende a memorizzare più facilmente il viso di una bella donna; se è donna, quello di un bel maschione. Ah-ha! Arriviamo al punto fondamentale.

Costruiremo un giorno una macchina maiala?

Come posso replicare questo comportamento in una macchina, se una macchina è asessuata? Ovvero, in altre parole: ha senso replicare il sesso nelle macchine, visto che non ve ne sarebbe la stretta necessità (sono costruite dagli umani, quindi non si riproducono, quindi non devono farsi belli)? Se non si replica il sesso, diventa difficile inculcare dentro una macchina il concetto di bellezza stesso. Si potrebbe parametrizzarlo in base al concetto universale di bellezza (sia maschile che femminile), di modo che sia in grado di riconoscere una bellezza riconosciuta dalla stragrande maggioranza (ad esempio, Grace Kelly o Sean Connery). Ma non si sfugge al concetto di fondo: se per le macchine non vi è necessità di riprodursi, e quindi di possedere il concetto di bellezza, esisterà mai una macchina che passa il test di Turing rispondendo alla domanda Ehi, quella te la faresti?. (in realtà, il test potrebbe passarlo rispondendo si o no, ma resta da capire da cosa tali risposte siano scaturite).

A meno che non si supponga che una macchina "intelligente" possa chiudersi in una camera-officina con un macchino "intelligente" e si mettano, insieme, a costruire e a programmare un "macchinino". Maialoni!

Poi il treno è arrivato a Trieste e ho pensato a cose più serie, tipo non perdere l'autobus.

Il giardino dell'Eden

[...]
- Questo mi ricorda la storia del giardino dell'Eden - disse Ford.
- Eh?
- Il giardino dell'Eden, quello con l'albero e la mela e quelli che danno un morso alla mela. L'hai presente?
- Sì, certo.
- Bè, c'è questo Dio, il vostro Dio, che piazza un melo in mezzo al giardino e dice: "Ragazzi, fate quello che volete, ma non mangiate le mele." Caso straordinario, loro addentano una mela, ed ecco che lui ti salta fuori da dietro un cespuglio gridando: "Vi ho beccati, vi ho beccati!" Non avrebbe fatto molta differenza se non avessero mangiato la mela.


- Perché no?
- Perché quando hai a che fare con quel tipo di dei, in trappola ci cadi sempre. Sai che cosa avrebbe detto se non l'avessero mangiata?
- No. Che cosa?
- "Ma per Dio ragazzi... cioè, per me... non potevate prendere un morso dall'albero della conoscenza? Adesso sono costretto a cacciarvi perché non sopporto di stare con due ignoranti, io che so tutto."
- Tu credi?
- Io credo. Ma tu pensa a mangiare.
- Mi ricordi il serpente.
- Mangia, che dev'essere buono.
- Mi ricordi sempre di più il serpente.
[...]

Douglas Adams, Ristorante alla fine dell'universo, 1980, cap. 30.

Cydonian Rocks #5

Gotthard
Need To Believe (2009)
Hard Rock
Svizzera
Nuclear Blast

Tra orologi a cucù, barre di cioccolata e vacche al pascolo, ecco che nella Svizzera degli ultimi anni fanno capolino i Gotthard, gruppo hard rock poco conosciuto da noi, ma vere e proprie star in patria e in Germania. Release dopo release, i nostri ticinesi si sono ritagliati un posto importante tra le prime file del rock mondiale, e a ragione; nei negozi di dischi ha da poco fatto capolino Need to Believe, che subito si è conquistato la palma di album del mese nella mia testolina. L'opener Shangri-La merita da sola l'acquisto dell'album. Fresca e diretta. Poi continui l'ascolto, e il groove di Unspoken Words ti convince definitivamente. Solo che rimane da ascoltare tutto il resto dell'album. Che ovviamente è tutto allo stesso livello. Fortemente consigliato a tutti i rockettari, commercialotti e non. Piccola curiosità, il gruppo è uno dei pochi a non essere sotto l'ala protettiva della Frontiers. Ma finchè hai un contratto con la Nuclear Blast, non deve poi fregartene così tanto.

Europe

Last Look At Eden (2009)
Svezia
Hard Rock
earMUSIC/Edel

La dannazione degli Europe è sempre stata, e sempre sarà, The Final Countdown. Bella. Bellissima. Però basta. Son venti anni e passa che gli Europe vengono ricordati solo per quel singolo. A torto, perché prima di esso gli svedesi hanno sfornato un paio di album di alta qualità. Poi è arrivato il tormentone, e pare, almeno a me, che da quel momento abbiano sempre e solo cercato di inseguire nuovamente un successo simile, senza però riuscire mai a bissarlo. Da qualche anno, sull'onda della moda delle reunion hard rock / AOR, si sono ripresentati sulla scena anche gli Europe. E lo hanno fatto nel migliore dei modi, ovvero lasciando il passato dov'è. Con Last Look at Eden, gli Europe riconfermano la buona impressione lasciata con la precedente release, quella del ritorno. Hard rock molto maturo, dalle tinte spesso cupe (ma non sempre, vedi Mojito Girl, dagli echi seventies), non certo diretto, non facile al primo ascolto. Ma è proprio per quello che lo si rimette nello stereo, con rinnovato piacere.

Danger Danger
Revolve (2009)
Hard Rock
USA
Frontiers Records

Come molte band dello stesso periodo e dello stesso livello, la grande sfortuna dei Danger Danger è stata quella di comparire sulle scene musicali troppo tardi, quando ormai l'hair metal, tanto in voga negli anni ottanta, stava vivendo gli ultimi anni del suo splendore, e sarebbe stato presto dimenticato a favore delle sonorità grunge che da Seattle stavano prendendo piede in tutti gli Stati Uniti (e da lì al resto del mondo). (Mai sopportato, il grunge). Autori di un paio di felicissimi album sul finire degli anni ottanta (Screw it! è una delle tante pietre miliari del genere), i Danger Danger sono stati tra i primi a riunirsi, nel 1997, ancora prima della grande riscoperta dell'hard rock VERO che ancora oggi resiste, sebbene lontano dagli schermi televisivi. Oggi ci riprovano, felicemente, con Revolve, sotto l'ala protettrice della Frontiers. Riconferma sotto tutti i punti di vista, la classe non è acqua e di ruggine non se ne vede. Hard rock diretto e melodico, gioioso ma maturo, il tutto sottolineato da una produzione perfetta, che molti invidieranno.

House of Lords
Cartesian Dreams (2009)
Hard Rock / AOR
USA
Frontiers Records

Ogni volta in cui esce un album degli House of Lords, mi faccio un bel pò di aspettative. Diciamocelo, la band è storica. Nata dalla mente del leggendario tastierista Greg Giuffria, autore di capolavori griffati prima Angel, poi Giuffria (Silk And Steel è, nella mia classifica personale, tra i migliori cinque album di tutta la scena musicale degli Eighties) e infine House of Lords, appunto. Album storici, sfornati a fine anni ottanta. Poi lo scioglimento e la reunion, come da copione. E l'assenza di Giuffria negli ultimi anni. Si sente, c'è poco da fare, nonostante gli House of Lords siano gente con le balle, che sapeva fare ottima musica a suo tempo, e lo sa fare anche oggi, James Christian sopra tutti. Molto elegante, superiore, addirittura nobile per essere hard rock/AOR. Ma manca quella scintilla che il buon Greg metteva dappertutto. Quindi? Ascoltiamo pure gli House of Lords, sono bravi, e tanto. Poi, però, rimettiamo Silk And Steel nello stereo. There'll be No Escaaape...

Festa dei Ragazzi e rioni

Domenica 6 settembre, in mia assenza, il Piazzale si è imposto come vincitore della 43esima Festa dei Ragazzi di Concordia Sagittaria.

Evvai! Terza stellina nel medagliere indiano, dopo quella del 1983 e del 2007 (e l'ottimo secondo posto dell'anno scorso).

Chiusi i festeggiamenti personali, torno serio.

Sempre nell'attesa della comparsa di un blog ad essa dedicata (qualche passo in questa direzione era stato mosso a suo tempo), ho pensato di creare una mappa (Long Live Google Maps!) per mettere nero su bianco la divisione delle strade del paese tra i vari rioni. Per ora è solo una bozza.


View Gruppi FdR in a larger map

Avrei piacere di ricevere il contributo di ogni concordiese per renderla un prodottino definitivo. Io mi ricordo a fatica le vie del mio rione. Non posso ricordarmi tutte le altre. Ho fatto un lavoro un pò a spanne, giusto per iniziare. Chiunque di voi riscontri errori nella mappa (e ce ne sono tanti, visto che ho messo giù le linee a naso...) mi scriva, lasci un commento senza nessun problema. Provvederò ad aggiornare la mappa, fino a quando non sarà completa. Non mi interessano le zone esterne, che sappiamo appartenere al colore più vicino; mi interessa la distribuzione delle vie. Il Centro in particolare insorgerà, penso, per i propri confini, segnati da schifo.

Vi aspetto numerosi!